Bermuda
Se scontato è il collegamento tra il triangolo delle Bermuda o del Diavolo e un centinaio di sparizioni di aerei e imbarcazioni, inaspettato è, invece, quello esistente tra questa porzione d’oceano e gli ormai diffusissimi pantaloni corti sopra il ginocchio.
È, infatti, proprio questo territorio d’oltremare britannico situato nell’Atlantico e costituito da un arcipelago d’isolotti corallini, venti dei quali detti le Bermude, a battezzare questo capo di abbigliamento: le turiste americane che vi si recavano in vacanza negli anni ’30-40 cominciarono a indossarli, poiché la legge locale proibiva loro di mostrare le gambe interamente nude.
Oggi, gli abitanti di questo “diabolico” paradiso terrestre, li portano tutto l’anno e li azzardano anche con camicia e cravatta. Nel resto del mondo sono ormai diventati di uso comune e ognuno ne possiede almeno un paio da rispolverare nei periodi estivi. La misura dei bermuda è stata ultimamente adottata anche per occasioni formali, basta pensare alle proposte di veri a propri tailleurs che li sostituiscono a pantaloni lunghi o gonne. Gli stilisti li includono, infatti, nelle loro collezioni e li vediamo sfoggiati sia per uomo, con tanto di giacca e cravatta, che per donna fare bella mostra di sé in alcuni défilés o occupare le pagine patinate dei giornali di moda. Ma, e ne ringraziamo il cielo, non sono ancora entrati nel guardaroba quotidiano per il lavoro o delle occasioni più importanti.