Biagiotti uomo A/I ’08-’09
Pullover, pullover, pullover, ma anche cardigan lunghi. L’uomo Biagiotti sembra aver bisogno di morbidezza, di ipervolumi, di iper-confort. Un guardaroba che punta sulla maglia di filati di cashmere che diventano trecce, punti, dettagli a rilievo per creare una serie di capospalla adatti al tempo libero: dai gilet sfumati da portare sulla camicia con i gemelli, fino al cardigan che sfiora il ginocchio, alle giacche di aspetto rustico tanto da somigliare a stuoie berbere. Pochi colori, oltre al bianco; la palette trae ispirazione dai paesaggi e dai toni della terra. Una collezione accurata, ma limitata nel numero dei capi.
Pullover, pullover, pullover, ma anche cardigan lunghi con lunghe cinture. L’uomo Biagiotti sembra aver bisogno di morbidezza, di ipervolumi, di iper-confort. Ed allora madame Laura lo accontenta regalandogli un guardaroba che punta sulla maglia di filati di cashmere che diventano trecce, punti, dettagli a rilievo per creare una serie di capospalla adatti al tempo libero: dai gilet sfumati da portare sulla camicia con i gemelli, fino al cardigan che sfiora il ginocchio, alle giacche di aspetto rustico tanto da somigliare a stuoie berbere. Ma c’è anche una punta di infantilismo nel nuovo dandy di casa Biagiotti, perché ama i pull che ricordano la copertina di Linus e i maxi-gilet che lo fanno somigliare all’orsacchiotto “Teddy Bear” e mettono a nudo una gran voglia di tenerezza.
Poi esplode senza contaminazioni lo spirito dandy.
Perché il nostro uomo si veste di bianco -Bianco Biaggiotti – anche con un insolito cappotto con le maniche tricot, o con un eccentrico pull di chiffon e mohair e porta una pochette chiara accuratamente e sapientemente piegata quasi a formare un grosso fiore bianco.
Accanto agli ipervolumi che esasperano le proporzioni anche di sciarpe, cardigan, berretti e guanti, la maglieria vira in una dimensione più leggera e confortevole. Così i volumi enfatizzati dei cappotti con le spalle raglan, dei pantaloni con le pinces e dei pulloveroni convivono le camicie slim, le giacche smilze e i V-neck.
Non tutto è filo naturale di cashemere o di lana, perché ritroviamo le spalmature e i fili lucidi, la texture cangiante. Le agugliature, sperimentate nella moda Biagiotti già da qualche stagione sono ora prepotentemente alla ribalta: cashmere, lane e feltri in stile Robin si sovrappongono e si fondono creando soluzioni inedite, come nella giacca di flanella grigia che ha tasche, bande laterali e colletto increspati, e in rilievo al tatto.
Pochi colori, la palette trae ispirazione dai paesaggi e dai toni della terra: il marrone si alterna al verde, il grigio si mescola con il beige. Spiccano accenti di bordeaux e malva, talvolta appare il nero; prevale sempre il Bianco Biagiotti.
Giudizio di insieme: una collezione accurata, ma limitata nel numero dei capi; il bianco invernale ci sembra adatto alle stazioni climatiche da sci, ma non convince per i capi da città, anche se in tono relax