Boa
Lunghi, sinuosi, avvolgenti e “pericolosi”. Questi aggettivi calzano a pennello a entrambe le descrizioni dei due differenti significati del termine. Pensando al primo, le sensazioni che affiorano sono paura e repulsione: il Boa Constrictor è uno spaventoso serpente, famoso per la sua capacità di uccidere le prede avvolgendosi intorno al loro collo e soffocandole nelle sue spire.
Passando al secondo, si viene catapultati negli anni “˜20, epoca del charleston, in cui l’abito femminile tubolare, corto, frangiato e privo di maniche viene accompagnato da un morbido boa di struzzo.
Esso infatti, era utilizzato dalle mitiche soubrette di musical e casinò parigini, su tutte Mistinguett, la più importante donna dello spettacolo della Belle Epoque, e dalle immortali dive platinate stile Mae West. E’ a partire da questo periodo, quindi, che il boa viene associato ad una seduzione femminile magnetica, esplicita e diretta.
In realtà, questo tipo di boa, che prende il nome dal rettile perché anch’esso avvolge le spalle e il collo di chi lo indossa, rappresenta la trasformazione della Palatina, una sciarpa in pelliccia indossata dalla cognata di Luigi XIV. Tuttavia, agli inizi del XIX secolo, la pelliccia del modello originario è stata sostituita da piume di struzzo o di gallo e si è venuto a caratterizzare l’accessorio sensuale e retrò che ancora oggi, ogni tanto, qualcuno sfoggia coraggiosamente.