Boming Hong, il viaggio di un uomo dall’animo gentile
Da cinque anni questo giovane designer cinese presenta la sua collezione uomo alla Milano Fashion Week maschile. I suoi occhi garbati scrutano il futuro per sottolineare la poesia del vestire attraverso il trascorrere del tempo.
Sintesi perfetta fra passato e presente, fra tradizione e innovazione, l’uomo pensato per la prossima stagione Primavera/Estate 2025 dal brand cinese di alta gamma Kb Hong -del gruppo K-BOXING di cui Boming Hong è il direttore creativo- è un fine osservatore consapevole delle proprie radici e del proprio vissuto ma decisamente “chiamato” e ammaliato dal futuro.
Una moda che seduce e aiuta a capire e a fare propria la bellezza di tutto ciò che le sta attorno. L’ambiente scelto per offrire ai presenti la collezione dei suoi capi puliti e pensati a fondo è già prodromo di meraviglia.
Due ore di una tarda mattinata di inizio estate trascorse nella Sala Reale della Stazione Centrale di Milano -cornice inimmaginabile quasi nascosta ai più e inaccessibile per anni- per assistere a una sfilata che lascia il segno. Un luogo storico e decisamente emblematico -l’antica sala d’attesa dei Savoia progettata nel 1931 dall’architetto Ulisse Stacchini- che, tra fregi, colonne, bassorilievi in prezioso marmo, fungeva da passaggio segreto per la fuga del re e della sua famiglia in caso di pericolo…
Contesto maestoso e atmosfera magica che annullano ogni distanza e ogni giudizio.
Qui, tra parquet intarsiati, decori ricercati, specchi luminosissimi, lampadari aerei e mobili rigorosi, sfila l’uomo di Kb Hong per dare vita a un’esperienza estetica immersiva e coinvolgente.
Una contaminazione spiccata tra Oriente e Occidente, un crocevia di sperimentazioni e di passaggi in cui tuffarsi e da cui prendere spunto per un nuovo modo di differenziare il concetto dell’abito.
Sempre fedeli e coerenti alla propria identità, ecco apparire, in una chiara fusione di stili trasversali, capispalla dai bordi impunturati come cinture, giacche sovrapposte dai revers asimmetrici, pantaloni ampi spesso simili a gonne con pannelli ispirati ai costumi degli antichi guerrieri imperiali della dinastia Han fu.
Stampe o ricami di lievi orchidee impreziosiscono il puro candore delle camicie oversize di popeline e di cotone battuto e compaiono, sottolineando ogni volta le intelligenti ricerche dello stilista, sulle sete lucenti degli spolverini o sulle lane secche dei grandi soprabiti.
I blazer di spalle si trasformano e appaiono simili a una camicia e le camicie stesse presentano macro stampe floreali che fluttuano con il movimento cadenzato degli algidi e imperturbabili indossatori.
I toni del nero profondo e del vaniglia delicato, del verde giada e del giallo ambra, del beige caldo e del rosa corallo, del rosso spento e del grigio sfumato…donano una sensazione di rilassatezza e di confort al tutto.
Le combinazioni sono sempre inusuali e stupiscono per la capacità di creare armonia.
Codici eleganti tradizionali del costume orientale rivisti ogni volta con un occhio al gusto occidentale. Questo il fil rouge dominante. E così la bellezza del legame tra culture differenti dà vita nella sua mescolanza a una moda dall’eleganza sobria e senza tempo.
I dettagli architettonici e le lavorazioni mutuate da antiche trame orientali aiutano dunque a trasmettere una gradevole e rassicurante idea di libertà poiché il passato che ritorna per rivivere nel presente, immaginando nuovi scenari, promette e annuncia quasi sempre un futuro positivo.
Si esce più leggeri da questo luogo affascinante dove la storia incontra l’oggi e dove l’arte abbraccia la continua e inarrestabile capacità umana di creare, sotto diversi e prodigiosi aspetti, bellezza e sogno.