Bottega Veneta: abiti con una personalit
Abbigliamento più formale e nello stesso tempo personale per il direttore creativo Tomas Maier: “Abbiamo voluto esplorare come i dettagli di luce e superficie possano esaltare la struttura degli abiti”. La sfida? “Creare vestiti decisi, intelligenti. Sono infatti un mezzo per esprimersi e non un fine a se stesso”.
Gli abiti parlano di noi quindi, secondo la filosofia e l’eleganza del marchio BV.
La donna ne esce bene, di una eleganza, raffinata, studiata, fino al dettaglio. Vedere i capi di Bottega Veneta indossati dà un senso di finitezza, e non solo per tessuti più corposi ai quali è più facile imporre una linea. Anche i tessuti fluidi, che a volte scendono in modo naturale, sono anche essi “costretti” in una linea.
Perché nella collezione Mayer autunno-inverno 07/08 ci imbattiamo in una bella gamma di linee. La linea uovo già utilizzato nella collezione precedente per le gonne e per le maniche, diventa in un cappotto di lana una forma a bocciolo per le più romantiche. E poi la linea trapezio per un capospalla dal un bel colore giallo; la linea pincesse per gli abiti da sera che scivolano sul corpo e si allargano sul fondo. Ed ancora la linea del charleston -quasi una linea sacco- nelle tunichette da sera rivestite da frange per dare un continua e fluttuante movimento all’incedere. Se l’abitino da giorno -quasi un tubino bianco, rosso o nero-, scivola sul corpo o lo disegna leggermente seguendo la silhouette, non mancano gli abiti o capispalla tagliati in vita o con cintura come l’abito da sera corto voluminoso quasi come un palloncino. La linea delle maniche è spesso a T; a volte sono piccole o scendono morbide a kimono. Il corpino di satin nero, degli abiti da sera è esaltato da veli drappeggiati color carne che formano lo scollo.
E’ bello vedere gli abiti estremamente femminili di Bottega Veneta. Ti accorgi di quanto studio ci sia dietro, di quanta attenzione all’essere femminile, che si traduce in uno strascico di un vestito da sera, in un contrasto di colori, dal pesca al nero, in una visione di femminilità senza tempo. Come se seguisse o stilista volesse assecondare la personalità delle varie donne.
Quello che fa Bottega Veneta è un lavoro artigianale incredibile, con un risultato di una semplicità che non ti aspetteresti.
I colori sono contrastanti: dal nero inchiostro e acciaio, verso l’alabastro, dal biondo al giallo bianco, colore della candela. Tessuti lisci e fluidi, dal satin liquido al duchesse e twill lacato. Tricotine di lana, shearling rasato e piume, presenti praticamente in molte collezioni per il prossimo autunno-inverno. Abituiamoci.
I pantaloni sono eleganti, lisci, scendono fluidi e quindi sono facilmente portabili.
Anche gli accessori sono in tema: raffinati, geometrici, lucidi. Scarpe alte, tacchi dritti. Borse ampie, a sacco o quadrate, di pitone o coccodrillo, hanno qualche applicazione metallica, mai eccessiva, ma sempre morbide e destrutturate. Grande manifattura anche se gli orpelli sono pochi. Le scarpe,anche se si tratta di una collezione autunnale sono sandali, in pitone o vernice con strisce sulle tomaie.
Abbigliamento più formale e nello stesso tempo molto personale per il direttore creativo Tomas Maier: “Abbiamo voluto esplorare come i dettagli di luce e superficie possano esaltare la struttura degli abiti”. La sfida? “Creare vestiti decisi, intelligenti. Sono infatti un mezzo per esprimersi e non un fine a se stesso”.
Gli abiti parlano di noi quindi, secondo la filosofia del marchio BV.