Buon Natale! (senza indifferenza)
Quest’anno pensando al Natale mi viene spontaneo considerare un aspetto che ci riguarda da vicino: l’indifferenza.
Parola strana dalle mille sfaccettature.
Oscar Wilde scriveva: “La morale è semplicemente l’atteggiamento che adottiamo nei confronti di individui che, personalmente, non ci piacciono”; Martin Luther King invece diceva: “Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi, ma l’indifferenza dei buoni”.
Sono parole che al di là dell’effetto riduttivo legato all’aforisma possono aiutarci a riflettere.
Riflettiamo sul fatto che l’indifferenza, in ogni campo, è alimentata dal pregiudizio e a sua volta, il pregiudizio dall’ignoranza. Ignoranza di chi giudica senza conoscere, senza essere informato, senza aver il seppur più piccolo elemento per ragionare sul fatto.
Se pensiamo, ad esempio, alla violenza sulle donne (34,5% le vittime di violenza in Italia solo nel 2014), dove solo una minoranza considera l’aggressione subita come un reato. Manca una convinta censura sociale della violenza, per cui spesso invece di aiutare le vittime, si alimentano stereotipi irritanti. La donna si sente dire di non dimenticare il marito perché è il padre dei propri figli e in tribunale spesso c’è prevenzione.
Poi quello che qualcuno pensa, ma nessuno vuole dire e cioè che le donne se la vanno un po’ a cercare.Questa frase però l’ho sentita anche in altri ambiti. Mi è balenata chiara davanti agli occhi dopo i fatti di Parigi.
La questione è certa: siamo vulnerabili! Vulnerabili fisicamente e psicologicamente forse ancor di più. Il terrore ci rende inerti, succubi di populismi e in balia di pensieri folli, capaci di dimenticare il nostro percorso, la strada che ci ha accompagnato fin qui nella vita.
Dimenticare significa in un lampo cancellare tutto, esperienza compresa, per riempire gli occhi di nebbia e alimentare il pregiudizio.
La paura della morte spesso cancella la gioia della vita. La gioia dell’Avvento, nel quale siamo cresciuti e che ci ha fatto persone nel mondo. Passo dopo passo, inizialmente per mano, poi da soli, senza rinnegare nulla. Rinascere e rinnovarsi per avere la capacità di guardare avanti, oltre ogni muro.
Auguro a tutti, in questo Natale, di avere coraggio.
Il coraggio di guardare alto per poter costruire nuovi ponti.