“Cangiari” ovvero volont di cambiare
Cangiari. Una parola dalle assonanze ignote per chi non conosce l’idioma calabrese, e per ciò non desta meraviglia per indicare una linea fashion, ma che è carica di significato per chi è nato in Calabria o in Sicilia: significa “cambiare”.
Cangiari è un progetto ambizioso di Ethical Fashion svolto in Calabria, concretamente nella Locride, nel segno del recupero di tradizioni artigianali e della creazione di nuovi fronti di lavoro per giovani e persone svantaggiate (con handicap, donne e giovani disoccupati, persone con malattie mentali, persone detenute o ex-detenute, persone con problemi di dipendenze, persone e famiglie in difficoltà, migranti). Esprime, con il nome, con la mission, con tutto ciò che gli compete, la volontà di collaborare a liberare quelle terre dalla violenza e portare un messaggio di legalità, equità, non violenza. Con il logo -una idealizzazione del segno matematico della differenza- esprime la volontà di innovare, ma anche di essere personalmente differenti. Piace il claim “Beauty is different” che per i fondatori del brand vuole essere una “provocazione per riflettere quanto la dignità di ogni persona, l’equità socio-economica, il rispetto per l’ambiente, la partecipazione e la nonviolenza, non solo siano “giusti”, ma anche “belli”.
Ancora più ambizioso appare quando si pensa che è un progetto che predilige la versione biologica e naturale dei tessuti utilizzati: lo stile e il lusso del made in Italy coniugato con il “fatto a mano in Calabria” -ricami a mano e tessuti al telaio, realizzati secondo le antichissime tradizioni calabresi, rivisitati e attualizzati- e la “eco-sostenibilità“.
Osserviamo però la produzione presentata a Milano nella fashion week della P/E 2011.
Si tratta di un numero limitato di capi per le due linee: Cangiari donna e la nuova linea Cangiari.me e all’interno di questa le T-shirt Limited Edition disegnate per Cangiari da 14 noti designer/architetti.
L’impressione immediata è di un buon passo in avanti, rispetto a ciò che abbiamo visto a febbraio e poi a giugno in un evento sfilata. Allora si trattava di una piccola collezione di capi che abbiamo giudicato troppo concettuale e quindi poco adatta ad incontrare il favore di possibili compratori. Oggi vediamo altro: un prodotto più vicino al consumatore, anche se evidentemente il brand deve crescere e maturare nelle proposte, fondamentalmente, a nostro parere, cercare di produrre capi con alto contenuto moda, dal momento che le scelte fatte, specialmente quella ecologica, caricano la collezione di un valore economico non trascurabile dati i costi dei prodotti di tale area.
La linea giovane Cangiari.me è caratterizzata da un look casual e dall’uso del jersey. I capi sono impreziositi da accenni -piccoli inserti perfino all’interno del capo- dei tessuti al telaio propri dell’artigianalità Cangiari. I colori sono naturali secondo la scelta ecologica del brand.
Interessanti sono le T-shirt. 4 modelli esclusivi progettate da prestigiosi designers e presentate alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Ogni maglia ha una caratterizzazione tematica data da un designer in linea con gli obiettivi del brand.
La prima linea è realizzata in tessuti vari, jersey e cotone, canape, lini sostenuti, popeline, seta, tutti variamente trattati. Un filo tirato crea un disegno/ornamento su un abito corposo e lo alleggerisce; piccole giacche con cimose sfilacciate. Una raffinatezza sartoriale è presente nell’abito con la passamaneria a sottolinearne la chiusura o nei piccoli bottoni automatici rivestiti di tessuto. Raffinatezze stilistiche sono invece il dettaglio di colore ripreso nella fodera affinchè nel movimento si possa evidenziare; o per i soprabiti a kimono i tessuti a telaio inseriti nel tessuto contrastante a creare motivo tendenzialmente geometrico; il dettaglio che impreziosisce la semplicità dei pantaloni di linea classica per sottolineare che è un “fatto a mano”. I particolari esclusivi come la “seta vegan” (seta prodotta senza l’uccisione del baco) testimoniano la raffinatezza etica che si vuole raggiungere, facendo della imperfezione del tessuto un plus; lo stesso obiettivo e raggiunto con gli intarsi di tessuto a telaio per le giacche che sfruttano piccoli pezzi di un tessuto costoso e diventano a loro volta pezzi capolavoro; mentre l’etichetta in tessuto naturale con il logo riportato crea un particolare packaging.
Completano la collezione piccoli accessori. Una collana di tessuto con nodi. Collane con le pietre raccolte sulle spiagge calabresi, secchielli a mo’ di borsa resi vezzosi da una annodatura vagamente anni 50, piccole borse a mano impreziosite da intarsi di tessuto a telaio. Orologi con il logo.