Cappa
Sul dizionario della lingua italiana, il termine “Cappa” è una di quelle voci da disambiguare. Lettera dell’alfabeto, aspira-fumo nelle cucine o sopra i vecchi camini, il famoso drappo dei toreri durante la corrida… ma per gli amanti della moda non c’è equivoco.
La cappa nasce come mantello corto e largo, senza maniche, con due aperture per far passare le braccia. Con o senza cappuccio, veniva usata dai gentiluomini all’inizio dell’800 come mantello da sera. Nel XII secolo, la cappa aveva due grandi spacchi per far uscire le braccia ed era completata da una corta mantellina; la moda del XVI secolo la voleva “alla spagnola”, lunga fino ai piedi, di solito nera, con un ampio cappuccio e una striscia di panno ripiegata sulla spalla destra. Era l’uniforme dei gendarmi francesi e l’indumento prediletto dei pellegrini. La cappa è stata riproposta, seguendo le onde della moda, lungo tutto il ‘900.
Per quanto riguarda la storia contemporanea, le passerelle dell’inverno 2010 – 2011 segnalano un vero e proprio boom di questo indumento. Gli stilisti la propongono in diverse varianti: lunga o corta, con allacciatura al collo o da stringere in vita con una cintura, ampia da drappeggiare attorno alle spalle o dal taglio geometrico. Esistono modelli in tweed o in pelliccia, con frange o ricami, in cashmere o in lana grossa a effetto poncho -da infilare dalla testa- . Insomma, ce n’è per tutti i gusti.
L’abbiamo vista sfilare da Moschino, Dior, Chloè, Armani e nelle collezioni rustico-raffinate di Brunello Cucinelli, e, al colmo dell’enfasi, è stata presente in quasi tutte le uscite della collezione a/i 2010 – 2011 , così come della successiva 2011 – 2012, di Alviero Martini Prima Classe. Tutte ricordano qualcosa di retrò, di fiabesco, misterioso. Ci riportano alla mente i mantelli dei supereroi, i Moschettieri, Anna Karenina o –perché no?- Cappuccetto Rosso.
Le interpretazioni sono molteplici: si indossa su skinny jeans o leggings, in coppia vincente con stivali o stivaletti, per impreziosire un look da giorno. Sopra il cappotto d’inverno, per contrastare con classe anche i climi più rigidi. Se resa preziosa da materiali o arricchita da dettagli, è adatta a valorizzare le mise serali con il suo stile raffinato ed elegante . Per la scelta di tessuti o colori si lascia spazio alla fantasia e alla voglia di sperimentare.
Molto carino l’articolo. Mi è venuta voglia di andarne a cercare una…=)