Chicca Lualdi Beequeen: una collezione indossabile e con valore creativo
In un’elegantissima sala di Palazzo Clerici, per la seconda volta da sola a Milano Moda Donna, sfila la collezione BeeQueen di Chicca Lualdi.
La stilista, che ha vinto nel 2009 il concorso Fashion Incubator promosso dalla Camera Nazionale della Moda Italiana e il premio come miglior giovane marchio Start up conferito dalla regione Lombardia, s’ispira per le sue creazioni all’essenza della femminilità (mai aggressiva o eccessiva), punta ad una estetica ad alta intensità e rifugge da ogni esibizionismo. La moda per lei è una scelta di unicità, non si richiama al troppo commerciale: disegna una donna che comunica sicurezza e personalità con linee pulite e tagli decisi, enfatizzati da impunture che creano equilibri geometrici.
La sfilata parte, con una vocazione minimal, da cinque outfit bianchi molto eleganti ed essenziali (un cappotto, un candido vestito, due abbinamenti camicia-pantalone e un corto pellicciotto), che giocano sul rigore e l’equilibrio tra i capi per una ricerca di qualità nei materiali e nelle finiture. Poi le uscite si arricchiscono di contaminazioni anni ’60 nei volumi e prendono spunti dall’architettura contemporanea di Toyo Ito e dalle sue geometrie; l’effetto è quello di una moda in cui la modernità è data dalla linearità dei tagli, per un minimalismo interpretato con forte femminilità nelle forme, nei materiali e nell’uso del colore.
Si susseguono abbinamenti belli da vedere, armoniosi, non pacchiani, semplici ma nello stesso tempo ricercati, con le lavorazioni e le applicazioni: tubino color crema con pellicciotto marrone, pantaloni color pesca con pelliccia a mezze maniche scura, abitini deliziosi in bianco e grigio con colletto rosa caramella o senza maniche e larghe frange geometriche – come torrette ribaltate di un castello – che chiudono il fondo del vestito in tanti piccoli spacchi. Ancora pantaloni a sigaretta, cappotti molto fini con bordi leggermente svasati e ondulati, qualche pantalone e golf con rettangolini molto originali come stampa. Per il finale, abbinamenti serali indossabilissimi: un vestito nero con corpetto ricamato e impreziosito da perline, pantaloni neri con applicazioni lurex e un cappotto nero – di lana sopra e pelliccia sotto – tutto arricchito da piccoli decori, come fiorellini di perle tono su tono.
Tagli e linee pulite sono sostanziate dall’uso delle stoffe, spesso abbinate come materie che si fondono e danno tridimensionalità ai capi; ricami e applicazioni donano luce e originalità, senza però risultare invadenti o pacchiani, bensì dando un effetto di preziosità. Anche i montoni e le pellicce risultano leggeri e si prestano a giochi e fusioni di materiale. Tessuti più corposi e pesanti come il nattè si alternano ad altri fluidi e delicati, come il sablè, la seta stampata o l’organza.
La passione per l’uso del colore di Chicca Lualdi delinea uno stile ben definito, con tonalità che si alternano: il delicato rosa caramel prende carattere abbinato al nero oppure al mosto, il bianco viene usato come elemento d’unione in una palette estremamente versatile ed il beige – come il grigio e il marrone – completano la gamma delle scelte per il prossimo autunno-inverno.
Vestita con la linea BeeQueen, appare una donna che non compra “per il marchio”, ma sceglie capi perché ne apprezza il loro valore creativo e sartoriale, ne gradisce il dettaglio, ne condivide il gusto e l’identità.