Cinquant’anni di eleganza nella nuova collezione di Curiel Couture
Sulla passerella di Altaroma ha sfilato l’haute couture autunno/inverno 2013/14 della maison Curiel, una collezione ricca, che celebra i cinquant’anni di attività della stilista, che vuole esprimere il bagaglio intellettuale e di esperienza maturato nell’arco della sua intensa attività creativa. “Rievocando come in un sogno ad occhi aperti ho rivisitato stili, fogge, mode e la storia del costume dagli anni ’50, quando da bambina ammiravo attonita le meravigliose creazioni della mamma, i suoi abiti da sera per la prima della scala di cui era regina, il new look del grande Dior, la purezza di Balenciaga e poi dalla rivoluzione di Courrèges all’indescrivibile genio di YSL” ha tenuto a sottolineare Raffaella Curiel. Ma, oltre all’omaggio tributato a un glorioso passato c’è tanto futuro in questa collezione che la stessa stilista ha definito “delle ragazze Curiel”, per sottolineare la collaborazione sempre più stretta con la figlia Gigliola. Colpiscono, ad esempio, gli stivali ideati da quest’ultima: per realizzarli sono stati utilizzati anche 280 metri di nastro di pelle, successivamente ricamati su pvc e il risultato è un disegno arabescato dorato, argentato o in colore naturale di grande effetto.
Nella collezione emerge e viene raccontata la passione di Raffaella Curiel per i grandi maestri dell’arte e della letteratura, l’amore per i viaggi, la sontuosità dei palazzi presidenziali e delle ambasciate, con risultati notevoli e una grande varietà di proposte. L’eclettismo dell’ispirazione si rispecchia nella palette cromatica che spazia da toni del grigio e del marrone, al verde, all’ottanio, al rubino e al nero.
La grafica e i costumi del rinascimento hanno influenzato la resa di tailleurs e abiti. I celebri sono sicuramente protagonisti, sfilano accanto ad abiti spiritosi, fiorati, con piccoli corpini e gonne alla “Caterina dè Medici”. In effetti la varietà delle gonne (anche nei tailleurs) è molto ampia, si passa da modelli fasciati a tagli a trapezio, a linee danzanti. Nelle giacche spiccano volute di camoscio ricamate su tweed, intarsi di velluto e arabeschi impreziositi da paillettes e pietre preziose su crêpe di lana. Fra vite strette e fianchi in evidenza si consuma un’idea della femminilità raffinata, priva di qualsiasi ostentazione ma ricercata e preziosa, ulteriormente arricchita dalle numerose guarnizioni in zibellino e in cincillà. Se per il giorno sfilano pelle e camoscio, sia a tinta unita che stampati, a volte abbinati a tweeds di lana, crêpes, e flanelle, la sera è caratterizzata da pizzi, chiffon, velluti e broccati. Molte le creazioni riuscite e interessanti, come l’abito nero con elemento rigido sulla gonna, montato praticamente a rovescio
In platea numerosi ospiti di rilievo, come il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, per omaggiare la creatività di Raffaella Curiel spiccava in prima fila un tris d’eccezione: la First Lady Clio Napolitano, la Direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani e il Presidente di Altaroma Silvia Venturini Fendi.