Cristiano Burani
Dopo una Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Modena Cristiano Burani ha ceduto alla sua vera passione: la moda.
Frequenta un Brief Corse in Fashion Design alla Parson’s School di New York e diventa designer per “La Perla PAP”, per Blumarine e Versace.
Finalista dell’edizione 2009 del Fashion Incubator indetto dalla Camera della Moda Italiana, dopo l’anticipazione delle Precollezioni per la P/E 2010, il grande appuntamento rimane Milano Moda Donna a Settembre.
Cristiano avrà il privilegio di far sfilare la sua collezione concepita come elogio alla geometria, utilizzando tessuti semitrasparenti, sovrapposizioni e drappeggi. Le forme non si potranno definire convenzionali, ma complesse, frutto di una magistrale progettazione e studio a manichino. I colori scelti risultano appositamente sbiaditi, ottenuti tramite lavaggi ed usura meccanica.
Come definirebbe l’identità del suo stile?
Ricca di riferimenti al passato, reinterpretati con materiali contemporanei. Rigore quasi geometrico ed equilibrio di volumi insoliti realizzati attraverso pieghe, riprese, nervature irregolari che creano drappeggi asimmetrici. Applicazioni e finiture manuali che rendono ogni capo unico.
Un must delle sue collezioni è l’abito di jersey, che viene declinato a seconda delle varie occasioni d’uso.
Le sue creazioni si rivolgono ad una donna dallo spirito giovane e curioso, una viaggiatrice sufficientemente sicura di sé da non essere “label addicted“. Una donna dalla femminilità concettuale, mai volgare, amante del lusso che ricerca i dettagli. Quando gli capita di vedere una donna vestita con un suo modello si emoziona, soffermandosi ad osservare come le stia bene addosso.
L’ eleganza per Cristiano Burani è equilibrio e misura, saper dosare forma, colore, materiale in un mix armonico che risulta perfetto e proporzionato alle caratteristiche di ciascuno di noi. Non è fatta esclusivamente dal valore di ciò che ci mettiamo addosso, ma da come lo sappiamo portare.
Per il giovane designer Madonna e Grace Kelly sono due icone di stile , così diverse tra loro ma veri “personaggi” di due periodi storico-sociali che ama.
Che valori trasmette secondo lei il prodotto Made in Italy?
Il valore più immediato è quello di alta qualità dei materiali e eccellente senso dell’eleganza che deriva da un diffuso buon gusto. Ultimamente però si rischia di focalizzarsi solo su questo, avendo paura di sperimentare e scommettere su talenti giovani che possono avere le idee più fresche e non 5convenzionali.
Un progetto che le piacerebbe realizzare in futuro?
Mi piacerebbe fare del design, ma non qualche pezzo di arredamento, bensì progettare degli ambienti interi con un approccio nuovo. Ad esempio le sale di attesa degli ospedali… sono così tristi !