Dal tubino nero alla camicia bianca ….
Assolutamente glam! Così titola il nuovo libro di Cinzia Felicetti, direttrice di Cosmopolitan che ci accompagna in un percorso in dieci tappe tra qui capi che non vanno mai fuori moda.Questo libro nasce dalla constatazione che la moda delle passerelle o dei giornali specializzati non corrisponde quasi mai a quella che vediamo per strada.
Un’altra osservazione è che spesso i nostri armadi traboccano di abiti con la data di scadenza del latte, fatti per assecondare il trend del momento (volubile per definizione) e condannati a invecchiare precocemente, senza neanche la possibilità di un lifting.
Certo, un giorno non lontano la gonna a fiori potrebbe tornare in auge. Ma c’è da scommettere che sarà diversa da tutte quelle che l’hanno preceduta. Compreso il reperto archeologico che teniamo archiviato nell’angolo più remoto del guardaroba, sperando in una riabilitazione futura.
E poi, vogliamo parlare dell’aspetto economico? Piegarsi a tutti gli imperativi degli stilisti significa poter disporre di una carta di credito no limits o di un marito stile Gabrielle Solis nelle prime puntate del serial tv Desperate Housewives (leggi, prima dell’arresto), con un portafogli più gonfio di un doppio cheeseburger.
È anche vero che i negozi esplodono di copie a buon mercato delle proposte firmate. L’effetto collaterale è che stanno bene quasi solo alla categoria “sedicenni taglia 40”. Colpa dei tessuti, che non hanno niente a che vedere con l’originale (ecco perché sarebbe opportuno diventare una “Material” girl, come Madonna”¦). Ma anche del taglio e delle cuciture, non esattamente haute couture.
Coco Chanel sosteneva che “La moda invecchia, solo lo stile rimane sempre uguale”. E uno spiccato senso estetico si può ricevere in dotazione nel dna o si può stoicamente imparare. Ma non si trova in vendita, come testimoniano certe celebrities con un indiscusso talento per lo scivolone sartoriale, immortalate implacabilmente dalle riviste di gossip con abiti talmente raccapriccianti da farci dubitare che la boutique incriminata fosse dotata di specchi.
Questo non significa che i capi o i colori più courants debbano essere banditi dall’armadio di una persona elegante. Ma solo che andrebbero usati con saggezza e moderazione, come si fa con i condimenti ipercalorici. E, soprattutto, dopo un’attenta valutazione di come ci stanno addosso. Un tocco di tendenza serve a sentirsi sintonizzate con il presente; due o più usati simultaneamente ci bollano come fashion victims. Un vestito naturalmente chic, al contrario, è come le persone intelligenti e carismatiche: migliora con gli anni.
Insomma, unito a una certa dose di immaginazione (che fa, comunque, sempre bene nella vita), un tubino nero ci gratificherà con l’illusione di farci assomigliare vagamente a Audrey Hepburn nel film Colazione da Tiffany. E un twin set in cashmere rosa si vanterà di essere stato scelto, prima di noi, da Grace Kelly in Alta società. Jeans & camicia bianca, poi, costituiscono un’abbinata così tipicamente Jackie O”¦ Sicuramente, e senza troppi voli di fantasia, i dieci alleati di stile esaminati in questo libro sapranno come farci sentire “a posto” anche nelle situazioni più importanti o difficili.
Assolutamente glam! Dal tubino nero alla camicia bianca i dieci must del guardaroba femminile
di Cinzia Felicetti per Sperling & Kupfer, pp. 224,€ 14,00