DI VAlentina
Occhi grandi e azzurri, di un azzurro profondo e intenso sottolineato sempre dal trucco bistrato di nero che tanto amava. Labbra sottili e sofisticate risaltate da rossetti carminio. Sorriso seducente.
Una predestinata Valentina Cortese, dalla bellezza straordinaria e dal talento sposato alla recitazione in maniera indissolubile.
Una signora, una gran dama, una vera diva.
Il suo nome riecheggia sonoro e presente nel cinema hollywoodiano degli anni cinquanta e sessanta al fianco di nomi come Ava Gardner, Kim Novak e Ingrid Bergman.
Adorata da registi come Fellini, Truffaut e Zeffirelli che le cuce addosso ruoli straordinari – memorabile e mistica la sua presenza in Fratello sole, sorella luna; imperiosa nel Gesù di Nazareth, implacabile in Storia di una capinera – Valentina Cortese è stata una protagonista assoluta del palcoscenico.
Il suo sodalizio con Giorgio Streheler riuscì ad enfatizzare quella sua prodigiosa capacità drammatica che riusciva, anche senza proferir parola, ma solo calcando la scena, a trasformare il dramma in vera poetica teatrale.
I suoi gesti, il suo incedere, la sua voce pacata, ferma e imponente, la sua figura superba e delicata allo stesso tempo, hanno trasformato il teatro in un luogo elegiaco e coinvolgente.
Valentina Cortese è riuscita a rendere vivi i sentimenti della passione, del tormento, della sofferenza e del dolore; quelli dell’amore, del trasporto, dell’ardore, della fiamma. Si, ecco, Valentina era una fiamma, una vampata di entusiasmo e dedizione. Lei che non ha mai smesso di essere diva nella sua consapevolezza.
Donna raffinata e altera, tumultuosa e appassionata, ma anche sincera, generosa e amabile perfino nelle sue debolezze. Femminile, di quella femminilità fascinosa e carismatica fatta di charme e grazia naturali, un’icona di stile.
I suoi turbanti in seta sfoggiati in tutti i salotti mondani che mettevano in risalto i suoi lineamenti radiosi e perfettamente sagomati sono stati copiati, recuperati e rivisti da moltissimi stilisti della haute couture. I suoi colbacchi e le sue pellicce sono diventati iconici, il suo profumo di violetta una presenza immancabile.
Diva divina la Signora Cortese fuori e sulla scena. E’ stata contemporaneamente sacra e profana, giorno e notte, tragedia e leggiadria, vanità e pudicizia. Le luci l’accarezzavano, le ombre la accompagnavano.
Valentina è stata una creatura sontuosa del palcoscenico che oggi cala il suo sipario e si riapre per un ultimo applauso.