Divina creatura. La donna nell’arte in mostra a Brescia
Una nuova mostra, –Donne nell’Arte. Da Tiziano a Boldini-, curata da Davide Dotti, a Palazzo Martinengo. Una esposizione affascinante che documenta quanto l’universo femminile abbia giocato un ruolo determinante nella storia dell’arte italiana, lungo un periodo di quattro secoli, dagli albori del Rinascimento al Barocco, fino alla Belle Époque. Promossa dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio di Provincia e Comune di Brescia, Fondazione Provincia di Brescia Eventi e MOICA – Movimento Italiano Casalinghe, in partnership con la Fondazione Marcegaglia. Oltre 90 capolavori di artisti quali Tiziano, Guercino, Pitocchetto, Appiani, Hayez, Corcos, Klimt, Zandomeneghi e Boldini che, con le loro opere, hanno saputo rappresentare la personalità, la raffinatezza, il carattere, la sensualità e le più sottili sfumature dell’emisfero femminile, senza dimenticare la moda, le acconciature e gli accessori tipici di ogni epoca e contesto sociale.
Il percorso espositivo è suddiviso in otto sezioni tematiche: Sante ed eroine bibliche; Mitologia in rosa; Ritratti di donne; Natura morta al femminile; Maternità; Lavoro; Vita quotidiana; Nudo e sensualità. Le opere d’arte, grazie alla Fondazione Marcegaglia, sono accompagnate da appositi pannelli di sala per approfondire tematiche di grande attualità sociale e mediatica quali le disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l’emarginazione sociale e le nuove povertà. Questo consente di trasformare i quadri in strepitosi veicoli di sensibilizzazione del pubblico, soprattutto dei giovani. Davide Dotti, per il suo nuovo percorso espositivo, ha scelto questo tema per la grande attualità sociale e mediatica, con artisti fra il XVI e il XIX secolo che hanno immortalato in modo seducente “divine creature”, capaci di invitare chiunque a importanti riflessioni sia di carattere estetico che sociale.
Un viaggio emozionante, ricco di sorprese, con dipinti inediti, scoperti di recente in prestigiose collezioni private, opere mai espose prima. Anche la letteratura classica e la mitologia sono state occasioni per raccontare storie pagane affascinanti, attraverso dipinti di una bellezza senza pari. Nella pittura dell’Ottocento la donna è stata colta nella sua dimensione quotidiana, casalinghe e lavoratrici, madri affettuose, in situazioni intime e sensuali, come testimoniano i quadri di Boldini. La Fondazione Marcegaglia, la cui mission principale è proprio quella di sostenere le donne attraverso progetti di solidarietà e cooperazione, offre alle scuole 350 percorsi tematici per avvicinare i giovani al mondo dell’arte, e contemporaneamente, sensibilizzarli sulle tematiche sociali femminili.
Questo è il sesto appuntamento espositivo dell’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, dopo i successi delle esposizioni precedenti. Un viaggio esplosivo, intenso, mai retorico. Una vera occasione per vedere bellezza, quella che ci salva dalla mediocrità del quotidiano lustrando gli occhi e regalando emozioni. Perché la bellezza è un linguaggio universale al quale, per vivere felici, non si può rinunciare.
La prima sala dedicata a Sante ed eroine bibliche è un tuffo nel Rinascimento più classico. Ispirati da testi sacri e libri agiografici, gli artisti hanno dipinto le più famose sante della cristianità. Maddalena col vasetto d’unguenti; Caterina con la ruota dentata; Barbara con la torre; Margherita con il drago; Cecilia con gli strumenti musicali. Le eroine bibliche quali Giuditta, Salomè, Dalia, Susanna e Betsabea le cui vicende drammatiche sono raccontate nell’antico testamento. Tra i capolavori spicca la Maddalena penitente, olio su tela di Tiziano, firmato per esteso, trovato da Davide Dotti in una collezione privata tedesca ed esposto per la prima volta in Italia Il quadro, solo quattro versioni in circolazione, valutato come straordinario da Peter Humfrey, una delle massime autorità a livello internazionale di Tiziano, risale presumibilmente al 1558 ed è stato realizzato su commissione per conto di personaggi del calibro di Filippo II di Spagna, Perrenot de Granvelle, consigliere di Carlo V d’Asbrugo e il potente cardinale Alessandro Farnese.
Nella seconda sala, Mitologia in rosa e storia antica, troviamo quadri seicenteschi fortemente evocativi di drammi al femminile, fra i quali il Suicidio di Lucrezia di Cristoforo Savolini, Artemisia Gentileschi che ritrae Cleopatra morsa dall’aspide, Diana e il satiro ritratto di Diana cacciatrice di Alessandro Rosi, Le tre grazie di Giovanni Martinelli, quadro datato 1639, una interpretazione originale del tema dove le donne, non stereotipate, appaiono come tre amiche in dialogo. Nella saletta di mezzo, fra la seconda e la terza sezione, troviamo una curiosa tela dal tema estremamente poetico: Rinaldo e Armida di Paolo de Mattesis, datato 1719. Armida, affascinante maga mussulmana, incaricata di sedurre il prode Rinaldo, cavaliere cristiano alle prese con la liberazione di Gerusalemme, si innamora del guerriero sequestrato, ma ne diviene vittima amorosa, decidendo di liberare l’amato per lasciarlo al suo destino e alle sue imprese. Il dramma sentimentale è descritto magistralmente in versi dal poeta Torquato Tasso nel suo famoso capolavoro La Gerusalemme liberata: “…bella peregrina di sua forma altera…d’auro la chioma…braccia su misura giusta…dolce color di rose in quel bel volto…mostra il bel petto le sue nevi ignude…”.
Nella sala successiva Ritratti di donne, una carrellata di sguardi, ammiccanti, complici o casti e aristocratici. Quadri realizzati dal 1500 al 1900 da grandissimi artisti quali: Francesco Hayez, Matteo Corcos, Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi, Gatano Bellei, Andrea Appiani, Vittore Ghislandi, Bartolomeo Passerotti, Cesare Gennari. Evocativo il ritratto di Francesca Ghirardi Lechi, nota per la drammatica storia d’amore con un ufficiale napoleonico, realizzato nel 1803 da Andra Appiani; stupendo e dinamico il quadro di Gaetano Belli Colpo di vento, immagine simbolo della mostra. In cima alla piccola rampa di scale che ci introduce nella quarta sezione troviamo La pittrice di Girolamo Induno, un raffinatissimo dipinto del 1873 che ritrae una pittrice vestita alla moda settecento rococò.
Natura morta al femminile è un omaggio alle molte pittrici italiane che si dedicavano a questo tema, fra le quali, di incantevole bravura, Fede Galizia e Amanzia Guérrilot Inganni, moglie francese del noto pittore Angelo Inganni.
Maternità, tema di grande impatto emotivo che porta a riflettere sulle condizioni sociali delle madri. È immediato cogliere la distanza fra la puerpera ritratta nel 1730 dal Pittocchetto in Madre con figli e la giovane madre in Gioie materne di Luigi Busi del 1874.
Nella sesta sala, Vita quotidiana, si rappresentano lo svago e il tempo libero al femminile. La grande tela dal titolo La danza di Francesco Vinea ritrae una giovane borghese che danza in un prato con una contadina coetanea, in un gesto amichevole e solidale. Tra la sesta e la settima sezione ammiriamo il disegno di Gustav Klimt, dove è ben visibile e apprezzabile la ricerca artistica che porterà alla realizzazione di due fra i più famosi capolavori dell’artista viennese.
Nella settima sezione il tema è il Lavoro. Questo obbliga il visitatore a pensare in modo importante sulle condizioni del lavoro femminile nelle varie epoche. Il lavoro che dà dignità e benessere, ma che spesso, per le condizioni imposte, diventa strumento di annientamento. Da ammirare Scavi a Pompei di Filippo Palizzi e Ragazze che lavorano al tombolo del Pittocchetto.
L’ottava e ultima sala, Nudo e sensualità, è un omaggio alla bellezza femminile, al corpo della donna senza veli, quando il nudo diventa arte e sensualità, non provocazione, ma fluire dinamico di magnetica bellezza. Fra i tanti, tutti bellissimi, rapiscono La scarpetta di Lino Selvatico del 1924 e Nudo di giovane su cuscino rosa, dipinto da Giovanni Boldini nel 1917.
DONNE NELL’ARTE. Da Tiziano a Boldini
Brescia, Palazzo Martinengo (via dei Musei 30)
18 gennaio – 7 giugno 2020
Informazioni: tel. 320.0130694; mostre@amicimartinengo.it
Sito internet: www.donnenellarte.it