Ecco cosa ci aspetta questo Autunno/Inverno
Sarà la stagione della donna affascinante, terribilmente affascinante, perché più sicura di sé. Una donna che, non più bisognosa di nulla, avrà “bisogno” di sogni, ma di sogni realizzabili.
Gli stilisti hanno lavorato molto su ciò, cercando di rendere reali e veri questi desideri e, anche dove hanno ricercato il lusso, lo hanno reso più accessibile, puntando sulla qualità e sulla maggior consapevolezza di una donna con i piedi ben piantati per terra, tacchi permettendo.
Dunque non più mises nel segno dell’esagerazione, ma maggior concretezza ovunque.
L’alchimia vincente sarà comunque quella capace di mescolare tradizione e novità, portabilità e contemporaneità. Non si butterà quasi nulla, ma si giocherà a svecchiare i capi preesistenti.
Ma veniamo alle tendenze più evidenti.
I capi-spalla faranno, come al solito, la parte del leone, siano essi cappotti o piumini; i primi avranno colli morbidi, forme rotondeggianti (ricordate la linea bar che rese famoso Dior negli anni ’50?), lunghezze appena appena al ginocchio, tante bordure di pelliccia, moltissime martingale, tratto bon-ton a gogò; i secondi, sempre più leggeri, avranno una caratteristica aliena dal tema sportivo, ricercando maggiore femminilità e preziosismi nei dettagli (Moncler docet). Le rifiniture di pelo, a volte colorate, saranno ora super-rasate (astrakan e castorini), ora super-effervescenti (volpi e mongolia).
Invaderanno vetrine e strade anche cappe, mantelle e tutto ciò che avvolge, racchiude e protegge.
Gli abiti o, come più spesso si suol dire, gli abitini, li indosseremo dal mattino alla sera, declinandoli nelle versioni più svariate; l’importante è che siano impeccabili nel taglio, spesso sartoriale, e non troppo anonimi. Largo a quelli dalla linea a chemisier, magari con tessuti fruscianti come il taffetà, ma anche a quelli in maglia tessuto (il famoso punto Milano) ampi e scampanati, vagamente fine anni ’70.
E mentre le gonne continueranno ad essere protagoniste, vista l’imperante presenza di stivali dalle mille fogge, dalle mille altezze, dai mille materiali – aiuto aiuto ! -, la vera grande novità sarà il pantalone, che ci renderà più femminili proprio per la nuova interpretazione che ne hanno dato gli stilisti: non più vita bassa, ma fianchi “accarezzati” da pinces e cinture che sottolineano il punto-vita; i tessuti corposi ma leggerissimi come le flanelle e il panno-cachemire o i velluti e i crèpe di lana; le lunghezze più decise per donne altrettanto decise – per lo meno più di prima.
Alcuni hanno proposto pantaloni di metallo luccicante per serate particolarmente glamour, ma direi che è meglio lasciar perdere. Preferiamo, alla donna guerriera, una femme femme.
Per quanto riguarda la giacca, vedremo, come ripescaggio di grande successo, la proposta del chiodo che, con zip più o meno evidenti, potremo accostare, in una rivisitazione più dolce e gentile, a tubini classicissimi o a pantaloni a sigaretta.
Le maglie, sempre più importanti nel loro ruolo sostitutivo a quello delle giacche, assumeranno una connotazione ben precisa: leggerissime, soffici, decisamente più lunghe rispetto alle stagioni precedenti, spesso cinturate, con una foggia tra il cardigan e lo spolverino, qualora siano aperte.
E poi ?
Poi un’esplosione di bijoux che, a volte, saranno incisivi tanto quanto una pelliccia, anzi, spesso risulteranno essere proprio quel quid in più che darà carattere ad un insieme un pò sbiadito.
Oro, oro e ancora oro. Bagliori riservati comunque alla sera, dopo un’overdose di proposte che, negli scorsi anni, mostravano “Madonne di Loreto” anche al supermercato o ad una gita in campagna.
Vedremo molto i guanti che, con il loro sapore così chic, copriranno in modo adeguato quella parte delle braccia lasciata scoperta dalle maniche a tre quarti (altro tema ricorrente) di giacconi e cappotti.
Il ritorno dei bottoni, spesso disegnati sulla falsariga di quelli anni ’40 e ’50, non ci farà rimpiangere le zip e le nostre litigate con i doppi cursori.
Cinture a profusione, soprattutto quelle che, finalmente, sottolineano la vita. Spesso fatte in materiale contrastante come nabuk ed elastico o seta japon e cuoio. Qui vien da dire che la pelle, sia lucida che scamosciata, farà di nuovo capolino nei nostri armadi: a volte anche solo per creare dettagli o guarnizioni, bordure o retro-collo.
Le dimensioni delle borse, a parte le piccole pochette spesso impreziosite da cristalli e applicazioni varie, ci faranno impazzire alla ricerca di chiavi date per disperse, fazzoletti introvabili ed effetti personali allo sbaraglio.
Sciarpe morbidissime intorno al collo, lunghe e avvolgenti, sovente – insieme a calze e a calzerotti – unico dettaglio colorato volto ad accendere e riscaldare colori che quest’anno risultano particolarmente austeri.
I colori, appunto. A proposito di ciò diciamo che, banditi i mezzi toni, l’accento si porrà molto sul nero, di nuovo sotto i riflettori, ma tantissimo anche sui grigi, dai perla agli antracite e sui blu che, accostati ai verde bottiglia e ai bordeaux, creeranno atmosfere da clan.
Bellissime le punte di viola scuro accostate ai ruggine e agli amaranto, come piaceva tanto a Ferrè che talvolta prendeva spunto dai quadri di Mondrian per dare vita a veri pezzi d’arte.
Sempre in auge i neutri e i terra che, oltre ad evocare situazioni rassicuranti, ci faranno ricordare il rispetto per la natura.
Vera novità, proposta praticamente all’unisono, il rosso pieno, totale, sanguigno, catalizzatore di attenzione, netto, ma anche il rosso che vira al lampone e al melograno, per chi volesse accostarsi ad esso in maniera più soft.
Le fantasie si faranno discrete, entrando in punta di piedi, silenziosamente…
Questa, a grandi linee, la nostra lettura di ciò che è stato proposto per affrontare la lunga stagione che ci attende.
Queste le tendenze principali.
A Voi, a noi, la scelta tra le tante proposte.
La ricetta per poterci destreggiare facilmente in un tale labirinto? Credere fermamente che la vera tendenza è la personalità che ognuno di noi possiede ed esprime con le proprie inclinazioni.
Mademoiselle Coco diceva che la moda non esiste solo nei vestiti. E’ nel cielo, è per strada. Ha a che fare con le idee e con quello che succede.