Estate di bellezza sulle note di Fendi
Come iniziare meglio l’estate che con le note di Vivaldi dedicate a questa stagione? Ci ha pensato la maison Fendi ad accenderla con un’iniziativa poetica e affascinante: un concerto trasmesso in streaming il 20 giugno, data del solstizio, dalla sua splendida sede romana dell’Eur – lo storico Palazzo della Civiltà Italiana – battezzato “FENDI Renaissance – Anima Mundi”, a sottolineare “come tutto sia collegato: moda e musica, forme di creatività uniche che però possono dialogare tra loro” – ha spiegato la stilista Silvia Venturini Fendi – aggiungendo: “Vogliamo dare un segnale forte di ripresa. Abbiamo scelto questa giornata e questa composizione proprio per sottolinearlo”.
Protagonisti dell’evento sono stati l’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia e, nel ruolo di solista, l’elegante violinista italiana Anna Tifu con il suo Stradivari “Marèchal Berthier” del 1716, appartenuto niente meno che a Napoleone Bonaparte.
L’idea nasce dal desiderio comune di ripartire, ritrovarsi e lanciare a tutta la comunità un messaggio di speranza e rinascita, dopo la pandemia, attraverso la cultura, ovvero l’arte, la moda e la musica.
L’anima del mondo – l’anima mundi di platonica memoria, poi ripresa da vari filosofi – è il principio vivificante e unificante da cui ogni organismo prende forma, per poi differenziarsi attraverso le sue proprie peculiarità e infine unificarsi in uno spirito universale. Il concerto si è svolto appunto seguendo questo pensiero, con i musicisti che dapprima hanno suonato separatamente e in seguito si sono riuniti nell’orchestra.
E’ stata una performance “itinerante” nello spazio e nel tempo quella di Anna Tifu e dei Maestri: dal primo movimento, all’alba, sulle scalinate e poi sotto le arcate, mantenendo il distanziamento imposto dall’emergenza sanitaria, i musicisti si sono ricongiunti al tramonto sul tetto del “Colosseo quadrato” per intonare l’ultimo movimento dell’Estate, in un susseguirsi rapido di emozioni e sensazioni dalla carica energetica forte.
Incantevoli ed esclusivi gli abiti indossati dalla bionda violinista: un’armonia di tulle e pizzo dalle sfumature del tramonto, con ricami e applicazioni floreali, ma anche seta nera con le luminescenze candide del marmo. Ha precisato Venturini Fendi: “Tre creazioni alta moda dalle collezioni inverno 18/19 e 19/20. Ho scelto tre modelli che per forme e materiali rispecchiassero le emozioni della partitura. Ma anche simboli di creazioni uniche e atemporali come lo può essere una composizione come l’Estate o uno strumento come lo Stradivari”.
Un evento cultural-popolare, dunque, che ha voluto essere anche un omaggio all’eccellenza del made in Italy, a cui si ispira la maison Fendi con i valori di qualità, tradizione, sperimentazione, creatività che da sempre la caratterizzano.
Il Direttore Creativo ha anche offerto qualche anticipazione sulle prossime sfilate, che si terranno ugualmente nel mirabile quartier generale dell’Eur. Un luogo unico, inondato di luce (“la luce più affascinante mai vista”, come affermò Karl Lagerfeld la prima volta che visitò l’edificio). “Sarà anche la sede della nostra sfilata di settembre. Anzi sarà qualcosa di nuovo e diverso. Un evento particolare. Lockdown e distanziamento di sicurezza hanno offerto chiavi di lettura nuove. Sfileremo qui all’Eur il primo giorno del calendario, il 22 settembre. Ma trasmetteremo in streaming l’evento e mantenendo le norme sul distanziamento ospiteremo anche un parterre ristretto”. Saranno presentate le collezioni donna e uomo insieme; e sarà la prima volta che la designer uscirà in passerella firmando allo stesso tempo entrambi i volti Fendi.
“Il sistema moda, attraversando questo complesso e difficile momento storico e sociale legato alla pandemia non ancora debellata, si è reso conto della necessità di ripensare se stesso. Rallentare nei tempi e anche in quantità di proposte. Va privilegiata la qualità e il tempo per vivere ciò che realizziamo. Il che non vuol dire che vada a svantaggio di originalità, creatività ed esclusività”.
La capitale è anche sede di Alta Roma (spostata da luglio a settembre): “Abbiamo ricevuto per la prossima edizione ancor più richieste da parte dei giovani stilisti. Rappresentano il domani e vanno sostenuti, non abbandonati”. La Rinascita parte anche da loro.