Ethical Fashion: le iniziative di Vivienne Westwood
Vivienne Westwood si è fatta promotrice negli ultimi mesi, di una serie di iniziative benefiche ed eco-friendly; la “tendenza” a perseguire attraverso la moda finalità etiche e solidali, sta orientando le azioni di numerosi marchi e griffe internazionali. Il progetto “Acqua for Life” di Giorgio Armani, ad esempio, è nato con lo scopo di donare milioni di litri d’acqua potabile alla popolazione del Ghana. Il marchio francese Repetto, ha lanciato una limited edition ispirata allo stile di Brigitte Bardot, con la scritta Solidarité e la bandiera nipponica, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Croce Rossa. Vivienne Westwood ha promosso progetti che, attraverso la creazione di abiti e accessori, vogliono sostenere il principio «This is not charity, this is work», per migliorare le condizioni di vita di popolazioni dell’Africana, del Bangladesh, dell’India e del Nepal, associando la produzione di prodotti fashion alla scelta di materiali e tessuti che ribadiscono l’importanza della tutela del patrimonio ambientale, la necessità di salvaguardare gli equilibri del nostro pianeta.
Nell’ambito dell’Ethical Fashion Africa Project, è stata creata una linea eco e benefica firmata dalla regina del punk chic, una collezione di borse e accessori per l’Autunno/Inverno 2011/12, lanciata sulla passerella e in parte disponibile, a partire da questo mese, su Yooxygen (la sezione eco-friendly del sito
yoox.com). L’intera collezione è in vendita presso le boutique Vivienne Westwood e sul sito ufficiale della griffe. Borse, borsoni da viaggio, portachiavi, la classica Westwood bag Yasmine e accessori da uomo, sono stati realizzati impiegando materiali riciclati come alluminio di scarto, cavi elettrici e sacchetti di plastica destinati allo smaltimento. La collezione “Handmade with love” (“fatta a mano con amore”), è stata prodotta a Nairobi in collaborazione con l’International Trade Centre (ITC), che supporta il lavoro di oltre 7000 donne appartenenti a comunità africane, vittime di emarginazione. Le donne sono state coinvolte nella realizzazione della linea, con l’intento di rafforzare l’artigianato locale e per agevolare l’inserimento in meccanismi economici internazionali. Lo sviluppo di un business sostenibile vuole favorire l’implementazione delle competenze e la crescita di nuclei di produttività, che siano interni alle comunità economicamente disagiate. Obiettivo è un percorso di sviluppo reale e virtuoso, riassunto nello slogan dell’iniziativa: “Questa non è carità, è lavoro”.
Già a febbraio 2011, nell’ambito dell’Ethical Fashion Africa Project, era nata una mini collezione composta da tre modelli di shopper eco-sostenibili, realizzate con materiali di riciclo, utilizzando ad esempio la cartellonistica pubblicitaria e tende da safari: la borsa-banner “Get a Life” proposta in diverse varianti di colore, la “Purple Gaia Heart” stampata su tela beige e il modello “Orb”, caratterizzato da un’applicazione multicolore ricamata su tela color kaki.
A maggio Vivienne Westwood ha lanciato in collaborazione con Marie Claire, un abito T-Shirt eco-friendly in edizione limitata, per sostenere le tribù delle foreste del Bangladesh, India e Nepal, la cui vita e i cui mezzi di sussistenza sono minacciati dal fenomeno devastante della deforestazione. L’abito con stampa rossa e nera su sfondo bianco, caratterizzato da un divertente orlo a zig zag, è stato realizzato in cotone del commercio equo, biologico al 100%. Il capo, realizzato a mano e utilizzando solo coloranti senza azoto, è Made in Bangladesh, come tutti gli abiti dell’Ente People Tree che contribuisce a creare mezzi di sostentamento e sussistenza per gruppi svantaggiati in Bangladesh, India e Nepal. Parte del ricavato della vendita del vestito, lanciato non a caso nel 2011 (Anno Internazionale delle Foreste), è stato devoluto a The Society for Environment and Human Development, ente benefico che aiuta le donne di Garo. L’iniziativa è stata caratterizzata dallo slogan: “Compra meno, scegli bene”.