EXPO 2015: Opportunità per il settore Moda
INTERVISTA ALL’ASSESSORE MARIO MELAZZINI
Tra le eccellenze dell’economia italiana vi sono la moda e il design, settori in cui la creatività e l’innovazione sono foriere di straordinario valore aggiunto. La capitale del nostro fashion system è indubbiamente Milano, dove opera oltre la metà degli stilisti e dei designer tricolori, come Armani, Prada, Versace, Dolce e Gabbana, Ferré, Krizia, Fiorucci. Nel solo capoluogo lombardo si contano almeno 3200 imprese di abbigliamento e più di 1700 produttori tessili.
Cosa porterà Expo a questo prezioso business il cui punto di forza sta nella creatività? Ne abbiamo parlato con l’Assessore alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia, Mario Melazzini.
1) Il settore moda rappresenta un fiore all’occhiello della nostra economia, ma talvolta si ha l’impressione che i politici non ne siano pienamente consapevoli. Come la vede Lei?
Non è certamente il caso di Regione Lombardia, che non solo crede molto nella forza del settore moda, ma lo sostiene e lo promuove con convinzione, mettendo in campo strumenti e misure concrete in grado di supportarne la crescita e lo sviluppo. Come dimostra ogni anno, ad esempio, la Fashion Week a Milano il settore moda rappresenta un vero gioiello della nostra economia, capace di innovarsi costantemente e di attrarre sempre più investitori stranieri. Il nostro impegno è diretto affinché si incentivi la competitività del sistema moda, si aprano nuovi canali distributivi e nuovi mercati, supportando in egual modo quelle imprese che vogliono collocare sul territorio lombardo le proprie produzioni. In questa direzione, registriamo segnali importanti che testimoniano come Regione Lombardia stia percorrendo la strada giusta nel costruire un ambiente sempre più favorevole alla crescita e allo sviluppo delle proprie eccellenze.
2) Quali opportunità può offrire Expo 2015 al business del lusso made in Italy?
Expo 2015 sarà una vetrina eccezionale e di carattere internazionale, che si stima attrarrà sulla nostra Regione oltre 20 milioni di visitatori da tutto il mondo. Questi numeri sono estremamente significativi perché vogliono dire che nell’arco di sei mesi, il nostro territorio, in particolar modo le nostre imprese, le nostre produzioni, le nostre risorse potranno essere ulteriormente valorizzate, conosciute e apprezzate dai visitatori, che già arrivano qui ben determinati a portarsi a casa un pezzo di made in Italy, che all’estero continua ad avere una fortissima e crescente attrazione.
3) Regione Lombardia sta portando avanti qualche iniziativa di interesse per questo settore?
Tra le ultime iniziative ad hoc che abbiamo messo in campo, ricordo il bando dedicato all’ imprenditoria femminile per la creazione di aziende che operano nel settore della moda con uno stanziamento di 2,1 milioni di euro. Ma stiamo agendo su più fronti, mettendo a disposizione risorse e strumenti finalizzati a sostenere l’aggregazione, l’internazionalizzazione e l’innovazione, abbattere la burocrazia e le tasse, favorire la semplificazione, puntando su ricerca e innovazione. Abbiamo dato vita, ad esempio, ad un programma di interventi mirato alle start-up e restart, con una dotazione di 32,5 milioni di euro, che prevede, oltre a risorse economiche e professionali per accompagnare la realizzazione dell’idea imprenditoriale, anche l’azzeramento dell’IRAP nel primo anno di vita per le start up innovative.
Abbiamo in questi giorni fatto partire la sperimentazione degli angeli anti-burocrazia, 30 giovani neo-laureati che andranno sul territorio, per aiutare le imprese nel rapporto con la pubblica amministrazione, fornendo informazioni e supporto concreto rispetto alle procedure, alle prassi, alle opportunità esistenti. E poi tra i temi che più ci vedono all’opera è il sostegno all’accesso al credito da parte dei nostri imprenditori. Un impegno che rimane per noi prioritario e che in queste ultime settimane abbiamo ulteriormente rafforzato. Tra le più innovative misure messe in campo, infatti, si pone CreditoinCassa, misura per la quale abbiamo previsto un plafond di 500 milioni finalizzati a sbloccare i crediti delle imprese nei confronti degli enti locali, attraverso il ricorso al factoring, In questa direzione abbiamo proceduto recentemente a una ulteriore innovazione: abbiamo attivato una nuova linea (B2B), che prevede un plafond di altri 500 milioni di euro, destinata alla cessione dei crediti delle imprese lombarde verso altre imprese attraverso il coinvolgimento di factor e banche.
4) In merito alla spinosa questione dei dazi che frenano l’export italiano, come ci si dovrebbe muovere a livello negoziale, secondo Lei?
Il tema attiene ad una sfera europea e internazionale. Certamente è importante garantire una sempre maggiore cooperazione doganale, nell’ interesse delle PMI.
5) Con quali strumenti la Regione può favorire la competitività delle nostre aziende sui mercati internazionali?
Sul fronte dell’internazionalizzazione, delle reti di impresa e dell’attrattività ci siamo attivati moltissimo, affinché le eccellenze lombarde potessero aprirsi ai nuovi mercati esteri e aumentare la propria competitività in contesti internazionali. Nell’ultimo biennio in accordo con il sistema camerale, ad esempio, sono stati messi in campo oltre 11 milioni di euro per l’acquisizione di servizi e la partecipazione a fiere e missioni. Lo scorso Luglio abbiamo incrementato il Fondo di rotazione per l’internazionalizzazione con oltre 6,6 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere le attività imprenditoriali lombarde orientate allo sviluppo ed al consolidamento della presenza stabile sui mercati internazionali delle MPMI lombarde attraverso la costituzione di Newco. Le misure a sostegno dell’internazionalizzazione sono pensate con l’obiettivo di offrire alle imprese un’offerta completa in base al loro grado di internazionalizzazione: dalla partecipazione a fiere internazionali fino al supporto per la realizzazione di investimenti produttivi all’estero in un’ottica di internazionalizzazione più strutturata. In questo contesto, abbiamo dedicato particolare attenzione anche al tema della crescita del capitale umano che all’interno dell’azienda può svolgere quelle funzioni essenziali ad incrementare il business verso i mercati esteri. L’internazionalizzazione considerata, al pari della ricerca e dell’innovazione, politica industriale, avrà una propria collocazione nell’ambito della nuova programmazione comunitaria 2014-2020 per un valore di circa 32 milioni di euro. In particolare, crediamo che sia essenziale sostenere nuovi modelli di business efficaci per fronteggiare le sfide non solo del Mercato Unico europeo, ma anche di quelle economie caratterizzate da enormi potenziali di crescita e da bassi livelli di regolamentazione (es. BRIC “Brasile, Russia, India, Cina” e MINT “Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia”). E’ certamente nostra intenzione rafforzare tali strumenti, incentivando anche la collaborazione tra pubblico e privato, perché crediamo che sia fondamentale per la crescita e lo sviluppo delle nostre imprese accrescere la loro presenza nel contesto l’internazionale, conquistare nuovi spazi e raccogliere al meglio la sfida dell’export.
6) Come attrarre più investitori stranieri?
Sul tema dell’attrattività ci stiamo muovendo con diverse azioni. Una delle iniziative più significative messe in atto è certamente la legge ‘Impresa Lombardia’, da me fortemente voluta e approvata all’unanimità dal consiglio regionale, con cui abbiamo introdotto molteplici strumenti innovativi e attrattivi, come gli Accordi per la competitività. Si tratta di uno strumento negoziale tramite cui imprese e pubblica amministrazione collaborano per valorizzare le risorse produttive del territorio: quando una o più aziende vogliono fare un investimento produttivo su un territorio lombardo, investendo in ricerca e innovazione, favorendo l’occupazione e il recupero di aree dismesse, possono presentare il proprio progetto e in raccordo con le istituzioni locali è possibile finanziare interventi a sostegno del progetto e studiare forme di supporto, anche tramite semplificazioni e defiscalizzazioni. Un’altra azione importante è quella che ci ha visto lavorare in stretto raccordo con il sistema delle Camere di Commercio per supportare programmi specializzati come Invest in Lombardy. Grazie a questo programma riusciamo ad accompagnare gli investitori esteri nell’avvicinamento e nell’inserimento nel nostro sistema e a fornire supporto anche nelle missioni e nella promozione internazionale.
7) Come è possibile educare i giovani alla “cultura del bello” e quindi ad amare i manufatti d’alto artigianato?
Attraverso una maggiore integrazione tra la formazione professionale e l’impresa. In questo modo si crea un percorso virtuoso che permette di valorizzare il capitale umano dei giovani e di avvicinarli a professioni che hanno altissime specificità ma che sono state un po’ abbandonate. L’intelligenza delle mani genera conoscenza e competitività, la ricerca favorisce nuova conoscenza e l’utilizzo di nuove tecnologie fino a poco tempo fa sconosciute. Solo così è possibile che la bellezza e la creatività di un manufatto sfidino il mondo. E’ questo l’augurio e la promessa che dobbiamo consegnare alle nuove generazioni.