Fendi cambia casa, e che casa!
Qui Roma, finalmente ci siamo (calma, nessun riferimento ad astruse vicende amministrative). Dopo aver ceduto gli ultimi piani del quartier generale di Largo Goldoni ad un prestigioso ristorante, Fendi, la storica maison capitolina (ma nelle salde mani francesi di LVMH), si trasferisce con il suo sontuoso bagaglio di pellicce, borse e accessori vari, oltre a 400 e passa dipendenti, nel Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur, algido e misterioso edificio fiore all’occhiello dell’architettura fascista, stabilendovi la propria roccaforte operativa (in affitto per 15 anni, col versamento di un canone annuale di 2 milioni e 800mila euro, secondo gli accordi con Eur Spa).
Un’operazione colossale e altamente spettacolare all’insegna dell’italianità artistica e artigianale, che prevede altresì l’apertura gratuita al pubblico di una mostra – dal 23 Ottobre al 17 Marzo 2016 – intitolata “Una Nuova Roma. L’Eur e il Palazzo della Civiltà Italiana”, dove si possono ammirare opere dei principali protagonisti del Novecento accostate a oggetti di design e foto d’autore. Si va da Mario Sironi, Giuseppe Capogrossi, Enrico Prampolini, Gino Severini, Francesco Messina, a fotografi come Franco Fontana, Gabriele Basilico, Mimmo Jodice, Fabrizio Ferri, Andrea Jemolo, Karl Lagerfeld (che di Fendi è pure l’anima creativa da più di 50 anni). Inoltre sono proposti spezzoni di pellicole di grandi registi quali Fellini, Antonioni, De Dica, Petri, Rossellini, Bertolucci.
Tale evento, realizzato in collaborazione con l’Assessorato Cultura e Sport di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, vuole porsi nel quadro di una nuova cooperazione tra imprenditoria privata e ente pubblico, in continuità con l’impegno di Fendi nel supporto di una politica di valorizzazione dell’eredità storica e culturale della Capitale, da cui sono già sortiti felicemente i recenti restauri della Fontana di Trevi e del complesso delle Quattro Fontane.
In effetti, oltre all’headquarter della maison (progettato da Marco Costanzi), lo storico edificio dell’Eur icona architettonica del razionalismo è destinato ad ospitare al primo piano, su una superficie di circa 1000 mq, un’area espositiva per rassegne d’arte ed installazioni solo per il pubblico, che senz’altro apprezzerà anche la nuova illuminazione di Palazzo della Civiltà Italiana ad opera del light designer Mario Nanni.
Pietro Beccari, dal 2012 Presidente e Amministratore Delegato dell’azienda romana, ha spiegato che «questo strepitoso edificio atemporale e metafisico rappresenta Fendi perché è il nuovo eletto per celebrare l’eccellenza italiana, richiama le nostre radici romane e il dialogo perpetuo tra tradizione e modernità. Il nostro impegno sarà dare vita al Palazzo, renderlo accessibile per la prima volta ai cittadini e offrire nuova linfa al quartiere attraverso la moda».
Sfondo ideale di molti film che hanno fatto epoca (i felliniani “La dolce vita”, “8 ½”, “Boccaccio 70”; “L’eclisse” di Antonioni; “Il ventre dell’architetto” di Greenaway), il monumentale edificio interamente rivestito di travertino, divenuto simbolo dell’Eur, sorse per celebrare l’Esposizione Universale del 1942 rielaborando in chiave moderna le glorie architettoniche dell’antica Roma. Noto anche come “Colosseo Quadrato”, fu progettato da Giovanni Guerrini, Ernesto Bruno La Padula e Mario Romano, sotto la supervisione di Marcello Piacentini, e inaugurato nel 1940. Dopo decenni di abbandono e autentici saccheggi adesso sembra rinato dunque, grazie anche al progetto di riqualificazione di Fendi che ha voluto riprendere l’intenzione originaria di rappresentare ed esaltare in esso le doti, i mestieri ed i talenti italiani, lungi da qualsiasi ideale di regime.
Fellini, che fu molto affascinato da questo luogo, affermò: «L’EUR ti restituisce questa leggerezza di abitare nella dimensione di un quadro. Ha una carica, un’atmosfera liberatoria, in quanto in un quadro non esistono leggi se non quelle estetiche, non esistono rapporti se non quelli con la solitudine o soltanto con le cose».