Gestire il guardaroba con un clik
L’appeal sui più modaioli sarà senz’altro irresistibile! E’ nato infatti Trendee Me, un “motore di suggerimenti” che raccomanda agli utenti come abbinare capi di abbigliamento i più disparati tra vestiti, scarpe, accessori, borse, sulla base delle scelte già effettuate, ovvero a seconda del comportamento comprovato della “vittima della moda” di turno (secondo colori, categorie e tag determinati).
Ad essere precisi, si tratta di (definizione ufficiale) “un’applicazione per fashion addict che permette di tenere in ordine il proprio guardaroba e di creare e salvare outfit”. In sostanza Trendee Me è un grande armadio virtuale: possiamo scattare le foto dei nostri vestiti, catalogarli secondo certi criteri e salvare le combinazioni giuste per tutte le occasioni che vogliamo e naturalmente condividere le immagini con amici per carpire nuove idee e avere fonti di ispirazione diverse. Tutto con un semplice smartphone.
Dietro questo innovativo progetto sviluppato da Speed MI Up ci sono alcuni brillanti giovani appassionati di tecnologia oltre che di moda (Speed Mi Up è un’iniziativa che rientra nell’Accordo per il sostegno a Occupazione e Imprenditorialità sottoscritto da Camera di Commercio di Milano e Comune di Milano).
La 28enne Marta Rettani si era già occupata della materia in occasione della tesi di laurea in digital design. “Avevo digitalizzato il mio guardaroba con una fotocamera e provavo gli abbinamenti utilizzando Photoshop”, racconta, “ma il metodo era piuttosto dispendioso e per un po’ ho lasciato perdere”. Sono poi arrivati gli ingegneri Edoardo Esposito e Francesco Facconi, 34 anni ciascuno, ora soci della web agency Immediatic, che assieme a Marta hanno avuto l’intuizione – trasformatasi in idea fattibile – del motore di raccomandazioni per quelle persone che hanno fatto degli input della moda la loro ragione di essere.
Del resto, quando mai se non al tempo degli smartphone con fotocamera incorporata poteva germinare e svilupparsi un simile progetto?
Tutto iniziò nel 2004 quando Marta aprì un blog (Shopaholic), dove condivideva i suoi acquisti con altre ragazze, sempre alle prese con l’eterna, frustrante domanda, di prassi pronunciata dinanzi ad armadi traboccanti di roba: “Che cosa mi metto oggi?”. Confida la stessa designer: “Avevo bisogno di creare uno strumento che riducesse la perdita di tempo e l’indecisione davanti al guardaroba. Perché non fare un’app per smartphone? Così posso tenere tutto sott’occhio, creare outfit pronti all’uso ovunque io sia e, soprattutto, non ribalto l’armadio sul letto lasciando tutto in disordine!”.
Ormai nella moda, ove impazzano i fashion blog la cui consultazione quotidiana è diventata imprescindibile per addetti ai lavori e non, ci si sta dirigendo rapidamente verso una maggiore consapevolezza del valore della moda e quindi anche verso acquisti più mirati ed emozionanti. Un meccanismo del genere non sarebbe scattato se la tecnologia non ci avesse permesso di condividere in tempo reale qualunque informazione e, contemporaneamente, non avesse dato valore alle opinioni di tutti.
“Prima di entrare in Speed MI Up eravamo totalmente focalizzati sull’aspetto tecnico: ci erano chiari il flusso di sviluppo e l’obiettivo da raggiungere, ma non la trasformazione da prototipo a prodotto. La nostra idea si è evoluta qua”, confessa all’unisono il fantastico trio.
In realtà, il loro tutor ha mostrato un certo scetticismo sul modello di business elaborato, riuscendo però a cogliere potenzialità progettuali che agli stessi “inventori” sfuggivano. Il prototipo ora c’è e continua ad essere testato, ma i clienti ai quali i tre imprenditori pensano di rivolgersi sono cambiati. L’analisi, guidata sempre dal tutor, della struttura di una proposta di finanziamento li ha spinti a rifiutarla (“Ora capiamo la differenza tra un finanziamento e un buon finanziamento” dichiarano) e sono stati introdotti al mondo dei bandi, imparando a scovarli e valutarli.
Marta, Edorado e Francesco meritano fiducia e sostegno per Trendee me… e il fashionista sarà servito!
Infine, qualche parola sul consorzio Speed Mi Up, costituito da Camera di Commercio di Milano e Università Bocconi, che si occupa dell’implementazione dell’iniziativa.
Si tratta, in altri termini, di una “officina” di imprese e professioni specializzata nello sviluppo di competenze di business e management, che dedica la maggior parte delle proprie energie come incubatore o meglio acceleratore di start up innovative e brillanti professionisti attraverso:
- un intenso programma di Formazione interattiva concentrato nei primi 3 mesi di permanenza nel sodalizio;
- un supporto continuativo di tutoring attraverso una rivoluzionaria piattaforma di Cooperative Social Networking;
- uno specifico Advisory Board dedicato alla singola start up o al singolo professionista;
- un agevole ed economico accesso ad importanti risorse finanziarie;
- la disponibilità, per due anni, di spazi fisici di lavoro, incontro e rappresentanza;
- servizi in materia di innovazione, ricerca scientifica e internazionalizzazione.
Altri fashion addict vogliono approfittarne? Saranno i benvenuti!