Ghigliottina
Chi l’avrebbe mai detto che uno strumento capace di incutere terrore anche al più coraggioso degli uomini sarebbe diventato una moda!
La ghigliottina fu inventata in Inghilterra nel XIII secolo, ma divenne famosa nel corso della Rivoluzione Francese, quando Robespierre ne fece il vessillo del Regime del Terrore. L’apparecchio era dotato di due montanti verticali, tra i quali scorreva una lama di acciaio tagliata obliqua. Alla base vi era un’asse con una semilunetta nella quale inserire la testa del condannato. Una volta azionato il meccanismo di rilascio della lama, questa cadeva recidendo il collo del giustiziato. Da brividi.
Forse per esorcizzare la paura, forse per un macabro gusto dell’orrido, si diffuse verso la fine del 1700 una moda particolare, detta “alla ghigliottina”: le signore aristocratiche cominciarono ad indossare un nastro rosso di seta attorno al collo nudo, incrociato dietro alle spalle e riportato davanti, per allacciarsi sul petto. L’intento del nastro era proprio quello di voler imitare il sanguinoso taglio alla gola che recide la testa, separandola dal busto.
Ai nostri giorni facciamo fatica a comprendere la scelta di voler imitare un qualcosa di tanto terribile e raccapricciante, eppure la tendenza dell’epoca era forte: si diffuse addirittura un nuovo taglio di capelli detto “à la victime”, che voleva ricordare il capo rasato delle condannate.
Per quanto di discutibile ispirazione, la tendenza di portare un nastro di seta o raso stretto attorno al collo tornò in auge negli anni 90, spopolando in tv: lo indossavano spesso le protagoniste del celebre telefilm “Beverly Hills90210”, era un accessorio diffuso tra le ragazzine di “Non è la Rai”, star del calibro di Monica Bellucci lo fecero perfino sfilare sui red carpet.
E siamo pronti a scommettere che l’era del nastro alla ghigliottina non sia ancora tramontata.