Gioielli sempre di moda, ma attenzione ai coordinati
Lucia Odescalchi, principessa romana,modella per anni di grandi maison, oggi è stilista e disegna gioielli Ha un atelier nel pieno centro di Roma, appena aperto, nel palazzo di famiglia, piazza Santi Apostoli. L’abbiamo intervistata.
Quando hai sentito la passione dei gioielli?
“Nel 1993 realizzavo gioielli fantasia destinati ad essere venduti nei musei. All’epoca copiavo monili antichi, storici. E ho presto sentito il desiderio di seguire ciò che avevo dentro e ho iniziato a creare le mie prime collezioni”.
Qual è la tua fonte di ispirazione?
“Tutto può essere fonte d’ispirazione. Una cancellata in ferro battuto intravista in un cortile milanese, le atmosfere di un vecchio film, la biografia di un personaggio storico e, perché no, un filmatino su Youtube. L’importante è essere sempre attenti e recettivi. Mi piace non perdere mai la componente ludica della vita”.
Differenza fra gioielli estivi e gli altri?
“Non esistono gioielli invernali o estivi. Così come non esistono più abiti solo da sera e solo da giorno. Per esempio ho diviso i vestiti nel mio armadio a seconda dei colori . Purtroppo c’è un’ enorme parte tutta nera. Certo vestirsi con eleganza adesso è un’ardua impresa. Scardinati i punti fissi delle nostre madri non abbiamo niente su cui fare affidamento se non il nostro buon gusto e il nostro senso dell’equilibrio”.
Cosa consigli alle donne, meglio una collana, orecchini, anelli importanti? Cosa scegliere? in base all’abito? all’occasione?
“Ovviamente per deformazione professionale prima scelgo il gioiello e poi l’abito. Non è importante da cosa partire basta che tutto dialoghi insieme e alla fine il risultato deve dare l’impressione di estrema naturalezza, anche se ci hai messo giorni a studiare il look. Un altro consiglio mi sento di poterlo dare; attenzione ai coordinati : scarpa borsa, collana cintura. Solo la parola mi dà fastidio, la parure”.
Perché?
“E’ datata. Non è di moda coordinare la collana con l’orecchino. Anche se oggi è tutto molto studiato, il risultato finale è casuale, tutto molto fresco”.
Il significato dei tuoi gioielli, del tuo lavoro.
“I miei gioielli sono dei pezzi di personalità mancante. Come un puzzle ognuno deve trovare il proprio pezzettino mancante che – una volta inserito – completa l’opera e ci fa sentire bene. Vedo l’accessorio come un elemento che deve completare il cerchio, mai un’ aggiunta in più. Infilarsi un accessorio che non serve può rovinare tutto, spesso aggiunge anni”.
Il futuro della moda è nei gioielli?
“Il futuro della moda è nel dialogo di nuovi materiali con occhio puntato sui gioielli innovativi”.
Come abbini pietre preziosi, metalli e altri materiali?
“Prima ancora di creare gioielli sono una grande compratrice e appassionata del bello: spille antiche vittoriane in acciaio, maglie in argento, resine. I miei gioielli sono sempre propositivi e diversi”.
Hai qualche modello a cui fai riferimento? Uno stilista?
“Ho lavorato con Giorgio Armani che inserì nella sfilata “˜Emporio’ alcune mie grandi collane. Ero così felice che fossero piaciute al loro ufficio creativo. Stimo moltissimo il lavoro di Armani e seguo con interesse le proposte di giovani stilisti; Giambattista Valli, Sergio Zambon, Marco De Vincenzo e gli stilisti della scuola dei Paesi Bassi. Tutti, ma dico tutti, i vestiti di Alberta Ferretti mi stanno benissimo“.
Da poco hai aperto l’atelier. Ci parli di quest’avventura?
“Lo scorso Natale ho aperto un nuovo spazio all’interno del cortile di palazzo Odescalchi. Un tempo in questi spazi veniva conservato l’archivio di famiglia. Oggi, pur mantenendo gli arredi da antica biblioteca, trovano posto le mie proposte contemporanee. Antico e nuovo insieme per gioielli senza tempo”.
Quali sono le richieste delle tue clienti?
“Ho fortunatamente tante clienti che spesso poi diventano amiche . Mi piace dire che creo gioielli per chi i gioielli già li possiede e spesso ne possiede di meravigliosi. Chi viene da me vuole un’idea in più, sente l’esigenza di rinnovarsi, di cambiare. Una clientela esigente e ben abituata. Vengono da me anche molti turisti grazie al passaparola di amici e trovano proprio quello che vorrebbero trovare in un viaggio in Italia; un prodotto MADE IN ITALY (ho il laboratorio interno) ben fatto e con un design innovativo”.
Come arrivano a te le clienti?
“Tramite il passa parola. Si vede se ti manca un mio gioiello. Sono oggetti che girano e piacciono”.
Ci descrivi una collana low cost?
“I prezzi per le collane partono da 180 euro, quelli con materiali tipo vetri, materiali poco preziosi, ma molto fantasiosi. Ovvio il prezzo cresce a seconda dei materiali, se diamanti oro o appunto metalli meno preziosi. Ora sto realizzando orecchini molto divertenti con riccioli di nastro di acciaio e per dare preziosità piccoli inserti in pirite e cristallo. E’ molto carino, da sera e costa 380 euro”.
Dove si comprano?
“Non solo in Italia anche a New York da Barneys, a Beverly Hills, Dallas, a Mosca in Ucraina, questo il mio mercato”.
Come definiresti il tuo stile?
” Il mio stile è forte, posizionato, riconoscibile. La mia cliente è una donna dal carattere deciso”.
Quante collezioni presenti all’anno?
“Due. L’ultima collezione ha avuto come tema il secessionismo viennese, uno stile molto raffinato. A ottobre presenterò la nuova collezione. Sarò presente ad Altaroma alla cerimonia Limited Unlimited, e a Capalbio alla Locanda Rossa i miei gioielli saranno in mostra il 24 luglio”.