Giornata di sfilate a New York, ma non per tutti.
( da New York ) È rispuntato il sole a Manhattan e subito la temperatura torna ad essere quella estiva, i condizionatori dell’aria a riaccendersi e le seggiole e i chioschi di Bryant Park tornano a ospitare turisti e business man dopo la pioggia dei giorni scorsi. All’ingresso della Mercedes Benz Fashion Week un servizio d’ordine degno della serata degli Oscar fa eco ad un pubblico di ragazzine corredate di macchina fotografica in attesa di qualche ospite prestato dai reality show o dai serial TV, di fashion victims e esibizionisti del look, curiosi e turisti.
Il quarto giorno di sfilate nel bel mezzo del calendario di sfilate propone Lela Rose, Derek Lam, Toni Maticevski, DKNY, Thuy, Hervé Léger by Max Azria, Rebecca Taylor, Tuleh, Custo Barcelona, Vassilios Kostetsos, Diane Von Furstemberg.
Avremmo potuto scrivere belle cose su questa giornata di sfilate ma il sottoscritto ha deciso di interrompere per questa giornata la sua corrispondenza, in segno di protesta e di solidarietà con gli oltre ottanta fotogiornalisti professionisti provenienti da ogni parte del Mondo, per l’increscioso episodio che gli ha coinvolti, al momento della sfilata della stilista Diane Von Furstemberg.
Piccolo segno, il mio, ma che vuole testimoniare il rispetto verso una professione ed una categoria , quella dei fotoreporter che sembra essere assolutamente sottovalutata dalla IMG Fashion e vissuta come una noiosa incombenza piuttosto che come una opportunità.
Non me ne vogliano i lettori, non è nostra intenzione privarli di notizie e fatti di cui siamo stati spettatori, quanto piuttosto privare dell’umile ribalta che il nostro e quello di tanti altri organi di informazione , inevitabilmente danno alle case di moda, ritenendo di essere parte integrante del “fashion system”con ogni proprio addetto, giornalista, fotografo, o assistente. Senza il loro contributo, l’industria della moda sarebbe qualcosa riservato a pochi vip e a qualche invitato, e di sicuro una così ristretta platea non gioverebbe a nessun stilista. Siamo abituati a molti stress durante le settimane della moda, infatti per i giornalisti del settore sono momenti di superlavoro e non tanto di occasioni di mondano divertimento come potrebbe apparire. Lasciare ore ad aspettare giornalisti e fotografi regolarmente accreditati, in un recinto (letteralmente), ammassati e accaldati, educati e rispettosi, con la scusa di voler ordinatamente gestire gli ingressi e l’assicurazione di un posto in platea per poi lasciarli con un palmo di naso fuori dalla sfilata è qualcosa che va assolutamente biasimato e che non può essere tollerato da chi di questo mestiere ci vive.
Chi vi scrive è riuscito a svolgere il proprio lavoro, a questo punto direi fortunosamente , ma per onestà intellettuale non posso non riportare quanto accaduto alla sfilata della presidentessa della associazione dei designer statunitensi, Diane Von Furstemberg.
Diane Von Furstemberg.
Pubblichiamo, per le ragioni descritte sopra, solo le immagini della sfilata di New York primavera/estate 2010.