Gli abiti fiore di Raffaella Curiel
La collezione primavera-estate 2011 di Raffaella Curiel si sviluppa come un racconto stilistico, donne e modelli divengono incarnazioni iconiche e rivisitazioni contemporanee, della femminilità ritratta da grandi maestri dell’arte. La stilista ha preso spunto per dettagli, linee e volumi, dalle ghirlande di Botticelli, dalle rose mature di Irving Penn o dalle rose essenziali di Kelly, dai papaveri di Alma Tadema e dalle sfumature gigantesche di Sonia O’Keefe. La donna raccontata da Curiel Couture, indossa abiti realizzati “alla ricerca di un romanticismo perduto”, riassume una femminilità aggraziata e complessa. Creazioni modellate come corolle, sovrapposizioni di diversi tessuti, ricoperte da stampe floreali bellissime, valorizzano il corpo attraverso interventi stilistici ben progettati. Le proporzioni armoniose degli abiti rifiutano costrizioni innaturali, non vogliono ridurre la femminilità all’interno di estetiche androgine. Lo spettacolo della moda diviene momento di riflessione creativa e sposa l’impegno sociale: citando Botticelli e i grandi maestri della pittura, Raffaella Curiel vuole lanciare un messaggio di denuncia contro la diffusione dei disturbi alimentari, contro l’anoressia.
La stilista di origini triestine ha raccontato la nascita della sua collezione di alta moda: “In un giorno di neve che si appoggiava in ogni luogo soffice, ho riaperto il libro “˜I Colori’ scritto con penna sottile, fragile e forte, intelligente, arguta e profonda dall’amica veneziana Luciana Boccardi. Accarezzando le pagine di quella carta patinata, già al tatto, ho assaporato il calore di una primavera dolce che immediatamente ho sognato più vicina. Nell’immaginario ho sentito il profumo di mille giardini, di girandole di luci violente e soavi, di infiniti petali leggiadri, di fiori di campo e di serra: un mondo colorato, quasi impalpabile, gentile, poetico e dolcissimo che sorride alla vita, abbracciato dalle note di Vivaldi, Dvörak e Tchaikovsky” . Le note e le sinfonie evocate dalla stilista, hanno accompagnato l’uscita in passerella di 52 creazioni, raffinate e intriganti, pensate sia per il giorno che per la sera. Tailleurs e completi pantalone, abiti lunghi o al ginocchio, sono caratterizzati da una varietà cromatica ricchissima, da un uso sapiente del colore, fra tinte unite (assolute) ed elaborate stampe floreali.
Mousseline, chiffon, georgette, crêpe e crêpe marocian, si ricoprono di delicati plissé, petali e drappeggi avvolgono le gonne e le spalle degli abiti, leggeri come soffi. Tagli in stile impero, che citano la pittura Preraffaellita, si alternano a corpini che segnano in modo deciso la vita, mettendo in risalto le linee che rendono seduttiva e armoniosa la figura femminile. Le gonne, svasate o a tubino, con plissé e con pannelli che si rincorrono, intarsiate, con angoli sbiechi, ricordano nei tagli e nelle forme campanelle, giunchiglie ed iris. I tailleurs in voile e crêpe di lana leggerissima, in tela e shantung di seta, seguono due filosofie: la versione più casual ha spalle diritte e importanti, i tailleur da cerimonia scelgono volumi e profili più dolci, le linee sono arrotondate. Le giacche, strette in vita, si aprono leggermente a corolla, per rendere la silhouette più sinuosa ed estremamente femminile; sono ricoperte di ricami, guipure e pizzi macramè mentre i colli sono tempestati di fiori. Le scarpe disegnate da Gigliola Curiel, adatte sia per il giorno che per la sera, sembrano rubate dal guardaroba di Cenerentola.
La sfilata si è aperta con le note dell’Inno di Mameli e con l’apparizione di un abito ispirato al Tricolore, portato in passerella come omaggio per i 150 anni dell’unità d’Italia. La presentazione della collezione,caratterizzata da un parterre d’eccezione, ha visto in prima fila le signore Clio Napolitano, Assunta Almirante e Maddalena Letta e si è conclusa tra applausi scroscianti. Un giusto riconoscimento per il lavoro di Raffaella Curiel, grande signora della moda italiana.
salve ho visto una sua intervista con il programma le regine ho visto i suoi abiti e mi ha affascinato la sua storia , il suo essere semplice elegante e nobile d’animo , mi e’ piaciuto molto e poi anch’io che sono una donna comune con misure normale posso indossare i suoi abiti e spero un giorno di poter comprare . ‘vivo in america in pennsylvania e qui la gente non si sa vestire da morire , mi manca tanto vedere le persone vestite bene , a me piace tanto vestire bene in base alle mie possibilita’ ma saper indossare anche un capo di poco valore ma avere il gusto di saperlo indossare . vorrei sapere il titolo del suo libro sono affascinata dalla sua vita , cio’ mi da una speranza di realizzare qualcosa di importante nell amia vita , essendo in america da due anni e non so dove e cosa realizzare , non sono una sarta ne so disegnare ma ho studiato economia e vorrei prendere esmpio da lei . grazie del bel messaggio che lascia attraverso le sue creazioni , e mi sento sempre piu orgolgiosa di essere italiana , grazie di nuovo. teresa belardo
Girerò il suo commento a Raffaella Curiel. Grazie di seguirci la nostra rivista on line dslla lontana Pennsylvania. Marinella