Gli anni settanta: una mostra a Milano
Moda, arte, cinema, design, letteratura e musica sono solo alcune delle espressioni artistiche protagoniste dell’esposizione “Annisettanta – Il decennio lungo del secolo breve” appena inaugurata alla Triennale di Milano e aperta fino al 30 marzo 2008. La mostra si presenta come uno sguardo a 360 gradi sui concetti e i protagonisti atti a ricostruire la complessità di uno dei decenni più articolati e contraddittori del secolo scorso. Per la moda grande spazio è dedicato a Elio Fiorucci.
Ha inaugurato alla Triennale di Milano la mostra “Annisettanta – Il decennio lungo del secolo breve”.
Moda, arte, cinema, design, letteratura e musica sono solo alcune delle espressioni artistiche protagoniste dell’esposizione, che si presenta come uno sguardo a 360 gradi sui concetti e i protagonisti atti a ricostruire la complessità di uno dei decenni più articolati e contraddittori del secolo scorso.
La mostra ripercorre gli anni Settanta attraverso alcune installazioni dedicate a parole-chiave come viaggio, corpo, conflitto, e a figure emblematiche come Aldo Moro e Pier Paolo Pasolini.
Nello stesso tempo passa in rassegna, sottolineando le contaminazioni e le ibridazioni fra i vari linguaggi, quanto gli anni Settanta abbiano rappresentato nella moda e nel teatro, nel cinema e nella letteratura, nel design e nella musica, nell’arte figurativa e nel fumetto, nel sistema mediatico e in quello tecnologico, nella comunicazione e nello sport.
Per la moda, grande spazio è dedicato ad Elio Fiorucci e al cosiddetto “Fioruccismo”.
Una sala della Triennale, curata da Gianluca LoVetro e Franco Marabelli, racconta il mondo inventato da Elio Fiorucci, grande “talent scout”, comunicatore e creativo, cercando di dare traccia di quello che è stato ed ha rappresentato, sino a pochi anni fa, il suo store di San Babila, a Milano.
Esplorando l’identità di un marchio, attraverso una curiosa selezione di immagini, oggetti, pubblicità, t-shirt e, immancabilmente, jeans, viene ricostruito un importante fenomeno di costume che ha avuto la sua massima espansione, in Italia come all’estero, soprattutto negli anni Settanta
L’allestimento della mostra, a cura di Mario Bellini, presenta uno spazio neutro, bianco, con nuvole sul soffitto. Le stanze, per contrasto, sono un’esplosione di creatività, colori, suggestioni ed emozioni che spingono il fruitore a creare un proprio personale percorso, e non a seguirne uno obbligato.
Il visitatore può consultare una cronologia e delle tavole sinottiche che permettono di individuare gli eventi più importanti in ambito storico e socio-culturale, ma anche trovarsi a fare “esperienza diretta” del periodo, grazie, ad esempio, alla ricostruzione filologica di un bar nella settimana della partita di semifinale dei Mondiali Italia-Germania del 1970.
Alla realizzazione dei vari spazi della mostra hanno collaborato studiosi, esperti, artisti e docenti universitari.
La mostra resterà aperta in Triennale fino al prossimo 30 marzo.
Per info: www.triennale.it