Gomma Creativa
Si coglie davvero la produttività industriale in intimo dialogo con la moda e il design, ovvero col milieau cultu
rale che ne ha favorito lo sviluppo, nell’intrigante e deliziosa mostra che la Fondazione Pirelli ha concepito per narrare l’epopea di quello straordinario industrial design che, combinato con materiali ad alta tecnologia, ha reso un’azienda produttrice di pneumatici come la Pirelli protagonista anche nel campo della moda.
L’esposizione, presente alla Triennale di Milano fino al 24 Luglio, curata dallo studio N!03, è infatti intitolata “L’anima di gomma – estetica e tecnica al passo con la moda” e propone attraverso installazioni multimediali i contributi che Pirelli ha dato alla moda ed al design lungo la sua storia: sfilano così, accanto ai costumi da bagno in filato lastex, gli ottocenteschi impermeabili gommati, le suole e i tacchi per scarpe, nonché i più disparati accessori prodotti con lo stesso materiale dei pneumatici.
Ampio spazio è lasciato anche alla grafica, con le strepitose immagini pubblicitarie ideate da grandi autori come Ugo Mulas, Bruno Munari, Ermanno Scopinich, Franco e Jeanne Mendini, creativi che hanno precorso i tempi esprimendosi con un linguaggio estremamente originale e innovativo, tale da aprire nuove vie alla comunicazione aziendale.
Questo evento si inserisce nelle varie iniziative della Fondazione Pirelli, nata due anni fa e diretta da Antonio Calabrò, che in questo modo intende promuovere la storica cultura d’impresa dell’industria milanese, mantenendo e rafforzando i legami col mondo della creatività che tanta parte ha avuto nel costruire il valore del made in Italy produttivo. L’impegno della società si esplica anche nel network di collaborazioni avviate con altre istituzioni metropolitane come l’Università Bicocca, la Cineteca Italiana, la Fondazione Isec, il Museo della Fotografia (a Cinisello Balsamo), per valorizzare la zona a Nord di Milano, “cuore” manifatturiero della città; e poi ancora progetti in sinergia con il Naba (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) per sostenere i giovani talenti, lo spazio di Hangar Bicocca per offrire la possibilità di nuove esposizioni, il festival musicale MiTo per un concerto dei Pomeriggi Musicali al Polo Tecnologico di Settimo Torinese (progettato da Renzo Piano) in programma il 9 Settembre, il teatro con uno spettacolo di Serena Sinigaglia che dà voce ai lavoratori di Settimo (al Piccolo Teatro di Milano nella prossima stagione).
Da non dimenticare, poi, la ventata di innovazione che vuole investire anche il sito Pirelli, destinato a diventare un luogo ideale di confronto e riflessione sulla cultura d’impresa, memore di un’esperienza gloriosa come la “Rivista Pirelli” (edita per un quarto di secolo tra il 1948 e il 1972), che si avvalse delle collaborazioni di penna di Eugenio Montale, Vittorio Sereni, Renato Guttuso.
Da tutto ciò risulta chiaro come il legame tra Pirelli e il mondo del design, della moda, della cultura tout-court vada ben oltre l’operazione di immagine del fin troppo celebre ed esclusivo calendario annuale di bellezze nature, nella consapevolezza che “una fabbrica non è un fungo, ma cresce se si trova in un sistema umano, sociale ed economico che sviluppa idee e quindi cultura”, come ha dichiarato Calabrò, che ha aggiunto: “La contemporaneità di esprime attraverso innovazione, creatività, tecnologia e sostenibilità. Perché l’industria ha un futuro se riesce ad esprimere al proprio interno e nel suo territorio le idee che ha, la sua creatività e la sua forza produttiva”.
Sulla stessa lunghezza d’onda ci sembra pure un altro evento all’insegna della creatività coltivata in seno alle aziende del made in Italy: “Unicità d’Italia. Made in Italy e identità nazionale. 1961/2011 Cinquant’anni di saper fare italiano attraverso il premio Compasso d’oro Adi”, una mostra organizzata dalla Fondazione Valore Italia con Adi (Associazione per il disegno industriale, che dal 1954 premia le migliori creazioni del design nazionale) e la Fondazione Adi-Collezione storica Compasso d’Oro, allestita in due diversi sedi romane fino al 25 Settembre: il Palazzo delle Esposizioni (dove è documentata l’evoluzione del made in Italy nel tempo) e il Macro-Testaccio La Pelanda (che espone 400 oggetti ideati negli ultimi tre anni che concorrono al XXII premio Compasso d’Oro Adi, in via di assegnazione a Luglio).
Visitare questa rassegna, che in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia riunisce per la prima volta gli oggetti più rappresentativi, significa compiere un viaggio nella più autentica inventiva italiana, che spazia dagli oggetti d’uso quotidiano alle automobili, dai tessuti ai giocattoli. Così, ci sfilano davanti agli occhi la mitica Lettera 22 Olivetti, la Fiat 500 by Giacosa, la Tratto Pen della Fila, la super-automatica macchina per cucire 1102 della Borletti, la Sfera della Piaggio, le sigle televisive della Rai di Ettore Vitale, per arrivare infine alle Olimpiadi invernali di Torino del 2008 con le loro fantastiche strutture.
Questi 50 anni di “saper fare italiano” visti attraverso gli oggetti di design industriale ci offrono l’ulteriore conferma di come la creatività rappresenti anche un eccezionale fattore di coesione sociale in grado di cementare un forte senso di unità nazionale.