Griffato non sempre è di stile
Parlando di eleganza e di stile una regola che abbiamo ormai imparato è che purtroppo non sempre un capo firmato è sinonimo di classe e di bellezza. Anzi, una lezione sempre attuale è che bisogna saper scegliere ed interpretare una mise a seconda dell’occasione, del proprio stile, della propria personalità e non certo solo per il nome. A rincuorarci per le nostre cadute, ci sono le dive, italiane e straniere, che nonostante le numerose lezioni di stile a cui sono sottoposte giorno e notte in una continua sfida ad apparire glamour, cadono palesemente nell’inganno della marca. Oppure, sono talmente attratte dalla possibilità di diventare Testimonial per un marchio celebre tanto da perdere ogni buon gusto e ogni criterio di scelta per il loro guardaroba.
A questo proposito abbiamo constatato il numero crescente di star italiane e straniere che si affidano al marchio Blumarine. Purtroppo non possiamo affermare che i capi disegnati da Anna Molinari facciano sempre splendere queste star, anzi, in molti casi poco valorizzano il corpo delle dive, le loro caratteristiche personali. Insomma inadatti se si vuole intendere l’abito come il proprio biglietto da visita, accettabile se l’intento è esclusivamente quello di farsi fotografare.
In questo senso le scelte peggiori ci sono sembrate quelle della conduttrice Cristina Parodi e della cantante Anguun. Per loro un leopardato aggressivo, da tanti acclamato come la stampa “in” della stagione. Il minidress indossato dalla cantante è in versione multicolour e decisamente poco fine; inoltre non sembra valorizzare il suo fisico e in questo sicuramente la foto non aiuta. La Parodi indossa un mini abito questa volta a collo alto e leopardato su fondo bianco abbinato a delle polacchine di camoscio marrone che spezzano le gambe facendole sembrare più corte. A parte il taglio dell’abito, il leopardato è una stampa difficile da interpretare ma che può incontrare il gusto di qualcuno; sicuramente però bisogna saperla portare e sdrammatizzare.
Vanessa Gravina sceglie i bagliori metallici di un soprabito con maniche a tre quarti firmato Blumarine abbinato a pantaloni e maglia nera. Anche la sua scelta non ci convince pienamente, troppo scuro l’outfit finale.
Caterina Balivo, affezionatissima al marchio Blumarine, ha indossato per la sfilata dello stesso marchio una t-shirt bianca con collana super appariscente incorporata. Molti fronzoli, decisamente non di stile; come l’abbinamento della maxi clutch con mini borchie che in quanto a colore non è ben coordinata con la sua mise.
Donatella Finocchiaro durante la seconda edizione del Martini Première Award, ha ricevuto il premio “The Most Beautiful Hollywood Face”. Per l’occasione, l’attrice ha scelto abiti Blumarine: un tubino blu con inserti neri stretch per la conferenza stampa ed un abito lungo interamente ricamato con micro perline per la premiazione. Adatto alla conferenza stampa il primo; di sapore fine ottocento il secondo non ben riuscito.
Ancora un tubino nero molto attillato per l’attrice Nancy Brilli, questa volta con una cerniera decorativa obliqua all’altezza del seno, abbinata ad una pochette anche questa nera. Passando dal multicolor azzardato al non colore, il nero, forse qui l’attrice avrebbe potuto sdrammatizzare e spezzare il total black con qualche accessorio.
Madame Coco Chanel diceva sempre “Se una donna è malvestita si nota l’abito. Se è vestita impeccabilmente si nota la donna”… meditiamo gente!!!