“Harmonica”, il suono per l’ A/I di Jenny Monteiro
Altaroma luglio 2018. Ci era piaciuta molto Jenny Monteiro nella sua performance all’interno della seconda edizione del Progetto Next Trend. Ci esprimevamo evidenziando che si trattava di una prova dal “concetto chiaro di abito, reso in modo egregio dal punto di vista tecnico, come da chi sa costruire un abito e ne sa curare la realizzazione anche nei dettagli”. Abbiamo anche lodato il fatto che la designer di origine brasiliana che vive e lavora a Milano, si muove a partire da presupposti chiari: vestire tutte le donne, nessuna esclusa, qualunque siano le sue forme perché l‘abito non è un indumento che anonimamente ci si mete addosso; deve esprimere la personalità, l’identità, e deve poter far sentire a proprio agio chi lo indossa; l’abito deve possedere una sua forza espressiva veicolata dal lavoro della stilista; ma tessuti e tagli devono rivelare e mettere in risalto le forme femminili, perché il corpo della donna è la concreta e visibile immagine dell’animo femminile.
Non abbiamo trovato la stessa forza espressiva nella collezione autunno/inverno 2019-20 presentata a Milano Fashion Week a febbraio 2019. Ciò nonostante continuiamo a riconoscere la designer sa svolgere il suo lavoro, sa costruire gli abiti, ed ha idee chiare su come vuole vestire le donne, quindi i presupposti per prove più incisive ci sono. Suggestivo il nome che Jenny Monteiro ha assegno all’insieme delle sue creazioni “Harmonica”, per dare unità di espressione ad ognuna di esse, e inoltre significativo della visone della stilista riguardo al suo lavoro, perché l’armonica ha dichiarato “è uno strumento musicale che parla di libertà e leggerezza ma anche di eleganza e facilità, proprio come dovrebbero essere gli abiti”. Quindi libertà e leggerezza, eleganza e facilità, ricerca estetica e comodità per gli abiti che devono rispondere ad esigenze quotidiane, essere femminili e pratici. Eleganza espressa nelle camicie di seta plissetta, ma anche femminilità espressa nelle pieghe della giacca di un tailleur blu dalla vita sottolineata da una fusciacca annodata sul davanti. Classicità nel cappotto rosso con le maniche raglan. Assoluta semplicità accanto ad un pizzico di sensualità per l’ abito lungo in velluto dal bellissimo verde smeraldo. Ma la stilista sembra privilegiare il colore viola con cui vuol esprimere seduzione e mistero, leggerezza e ambiguità.