Haute Couture: due stranieri ad Altaroma luglio 2016
RAMY ZAKHEM
Le corti imperiali russa e indiana hanno ispirato l’ultima passerella romana del trentenne stilista libanese Rami Zakhem, il couturier molto amato delle principesse arabe.
Il designer, noto per il grande amore per le pietre preziose e per la sua innata predisposizione alla progettazione nell’ambito del lusso, con il suo ultimo lavoro ha voluto omaggiare, da un lato l’arte orafa, proponendo abiti dal temperamento maestoso, dall’altro, ha svelato i segreti delle corti dei Romanov e del palazzo del Maharané di Baroda riesumando lo stupefacente fascino di epoche antiche.
“Les fastes des derniers empires“, il nome della collezione: un tripudio di abiti confezionati in sontuosi velluti, sostenuti tulle e fastosi pizzi, guarniti, tutti, da coriandoli di gemme multicolore.
Cinquecentesche le cromie prescelte, un rosso rubino, uno zaffiro, un color ematite, un bel rosa illuminato da sprazzi d’oro, ma anche austeri grigi e nero.
A completare la proposta, hanno sfilato sfarzose pellicce di volpi selvagge e manicotti di cincillà ad evocare felici corse di principesse russe tra i boschi innevati.
Una collezione dal retrogusto corposo e passionale quella di Rami Zakhem, come un buon bicchiere di fumante vin brulè.
ADDY VAN DEN KROMMENACKER
Si è tenuto nel meraviglioso giardino dell’ambasciata dei Paesi Bassi, il defilé dello stilista olandese Addy Van Den Krommenacker.
Il couturier, già presente sulla passerella romana qualche anno addietro, è tornato con una collezione volta ad omaggiare, a cinquecento anni dalla scomparsa, il pittore olandese Heironimus Bosch, la cui opera più nota è il trittico “Il giardino delle meraviglie”, un capolavoro di immensa complessità ammirabile al Museo del Prado di Madrid che ancor oggi divide illustri critici d’arte.
Tre sono stati i temi della collezione: Foresta, Cielo e Essenzial.
Per il primo tema, le incantevoli fantasie nei toni del verde delle tele di Heironimus Bosch, hanno trasferito meraviglie sui sontuosi broccati degli abiti proposti, ponendo altresì l’accento sulla straordinaria capacità ristoratrice della natura.
Leggere, fluttuanti, sottili e altrettanto vivaci nelle stampe, le stoffe usate per gli abiti della sezione “Cielo”, nella quale, spumeggianti chiffon si sono alternati a silhouette di organze e pizzi preziosi. Tenue le cromie favorite, con netta predilezione per le tinte pastello.
A riportare l’attenzione sull’essenza della donna, quale essere delicato ed etereo, è stata l’ultima uscita, per la sezione “Essenzial” definita da impalpabili sete e pacati colori.
Un defilé di abiti sui quali non è mancato il nome del designer stampato e ben visibile. Designer molto apprezzato da vari membri di importanti casate: dalla principessa Carolina di Borbone Parma che si è sposata con un abito dello stilista, alle principesse Aimee, Magarita e Irene che, in occasione della cerimonia di investitura di sua maestà il re Gugliemo Alessandro, hanno scelto alcune delle sue creazioni.