I colori della natura nella collezione Calcaterra P/E 2025
Quante sono le sfumature del bianco? Qualcuno sembra riconoscerne in natura almeno cento.
Basta pennellare leggerissimamente -altrimenti viriamo verso i toni chiari dei colori che aggiungiamo-, di giallo, di rosa, di blu, di verde, di grigio, il bianco ottico, puro, brillante, luminoso: così si possono moltiplicare le tonalità di bianco. Se al bianco puro aggiungiamo sfumature più o meno intense del giallo, ci troveremo di fronte al bianco latte, al burro o all’ avorio che è il bianco preferito dalle spose. Ed ancora possiamo produrre Il bianco fumo se lo sporchiamo di grigio; il bianco ghiaccio che racchiude in sé un fondo di azzurro.
Potremmo continuare in questa enumerazione…….
Ma è sufficiente per introdurre il racconto della collezione Calcaterra P/E 2025, che apre appunto con una serie di capi in bianco di diverse tonalità, anche quelle che risultano quando un diverso tessuto assorbe la purezza del bianco: le sfumature etere delle sete organzate, il bianco luminoso delle camicie di cotone, o quello delle lunghe frange, brillante quasi rifrangente nel movimento. Ritroviamo anche quelle tonalità più cariche come il bianco sabbia -sporcato cioè di grigio e di pochissima marrone chiaro- di un cappotto che copre una camicia di seta pennellata di grigio.
Non finisce qui la paletta cromatica utilizzata da Calcaterra perché ispirata ai quattro elementi della natura – Fuoco, Terra, Acqua, Aria-. Il fuoco del tramonto è racchiuso nell’abito rosso sanguigno, reso leggero da una cascata di frange rosse in chiffon di seta intrecciate a mano; il verde intenso scuro è rubato alle foreste di conifere; il beige nocciola chiaro è elegante nell’accostamento al tono verde; il grigio chiaro o antracite e il nero chiudono l’enumerazione.
I volumi sono avvolgenti, quasi protettivi; le linee poche volte accostate al corpo, non lasciano indovinare la silhouette femminile; quando lo permettono risulta una immagine femminile e sensuale grazie alla morbidezza della linea; i tagli sono asimmetrici. Quando è possibile definire una linea, è geometrica, rettangolare. In questo caso la figura femminile appare costretta e come privata della spontanea libertà del movimento; a volte la vita è segnata da cinture che ricordano quelle dei lottatori di judo; i pantaloni non presentano cuciture, sono costruiti con un drappeggio del tessuto che nasconde la forma del corpo. Le frange, elemento ricorrente alleggeriscono con il loro movimento gli outfit, anche quelli più complessi costruiti con sovrapposizioni di tessuto.
Una collezione interessante, attraverso la quale lo stilista lancia il suo messaggio ecologico, attraverso la scelta dei tessuti, organici e sostenibili, le tinture biologiche e la manifattura stessa eseguita con tecniche artigianali.