I colossi francesi del lusso si mobilitano per la Cattedrale di Parigi
La commozione e il rammarico è stato universale. Le fiamme che distruggevano il tetto di Notre-Dame -una visione in diretta- non hanno fatto piangere solo i francesi perché in tutto il mondo l’emozione è stata fortissima. I media ci hanno restituito i commenti addolorati e lo sgomento degli intervistati, ma anche la presa di coscienza dei francesi di doversi stringere attorno ad un simbolo che li rappresenta nel mondo e ai loro stessi occhi, quasi a voler riacquistare una nuova coscienza nazionale.
Perché Notre-Dame -che è proprietà dello Stato francese e appartiene quindi a tutti francesi e non solo ai cattolici-, non è solo la Cattedrale cattolica di Parigi; è così legata alla storia della Francia, è così fortemente simbolo di una Nazione che anche i non cattolici hanno pianto difronte alla possibilità della sua totale distruzione. Non è necessario ricordare fatti della storia del Paese –altri lo hanno fatto meglio di noi- per dimostrare quanto questo edificio possa significare per i parigini e in genere per i francesi. Abbiamo visto i cattolici francesi in preghiera nel timore della totale distruzione della loro Cattedrale, perché un simbolo non può morire come non muore una fede che è capace di ravvivarsi dalle ceneri di una tragedia. E abbiamo pensato: sarà capace questa tragedia di rammentare ad una Europa stanca e addormentata le sue radici cristiane?
Notre-Dame è una delle cattedrali gotiche più famose del mondo, ed anche tra le più antiche, tra le più amate e devotamente visitate dai fedeli anche perché custodisce -ne abbiamo sentito parlare nelle cronache dell’incendio- nella Saint Chapelle una preziosa reliquia della passione di Cristo cioè la Corona di Spine, oltre ad alcuni frammenti della Croce, considerata la più importante reliquia della cristianità dopo la Sacra Sindone e quanto custodito a Roma nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme. Sarebbe stata esposta alla venerazione dei fedeli, come è tradizione, il Venerdì Santo pochi giorni dopo l’incendio. Acquista e portata a Parigi da Luigi IX re di Francia che fece costruire la cappella per custodirla, vi rimase fino alla Rivoluzione francese quando fu trasferita nell’abbazia d Saint Denise per essere riportata nella cattedrale nel 1804.
Saranno stati tutti questi sentimenti a muovere la istantanea generosità dei colossi del lusso francese per contribuire a ricostruire Notre- Dame. Così si esprime la famiglia Arnault e il gruppo Lvmh -titolare di 70 marchi tra cui Christian Dior, Bulgari, Guerlain e Louis Vuitton, Fendi, ecc.- desiderosi di mostrare “la loro solidarietà in questo momento di tragedia nazionale e si associano alla ricostruzione di questa straordinaria cattedrale, che è un simbolo della Francia, del suo patrimonio e della sua unità”. La famiglia Arnault che ha messo a disposizione 200 milioni di euro, era stata di poco preceduta dalla famiglia Pinault e il gruppo Kering -che possiede marchi di lusso tra cui Gucci, Pomellato, Saint Laurent, Balenciaga, ecc-, che per prima ha fatto scattare la catena di solidarietà con la donazione di 100 milioni di euro, raccogliendo con tempestività l’invito del presidente Emmanuel Macron per la ricostruzione dell’edificio. «Questa tragedia colpisce tutti i francesi e di gran lunga al di là di coloro che sono legati da valori spirituali. Di fronte a una simile tragedia, tutti vogliono far rivivere al più presto questo gioiello del nostro patrimonio” ha dichiarato il presidente di Artemìs la holding della famiglia Pinault. Per rimanere nei marchi del lusso l’Oreal con la famiglia Bettencourt Meyers e la Fondazione Bettencourt Schueller hanno annunciato la donazione di 200 milioni di euro.
Questa gara di solidarietà è stata una buona notizia! E ci sembra doveroso sottolineare che nasce da settori che dall’esterno sembrano macchine per accumulare denaro, e invece si sono dimostrati non solo generosi, ma consapevoli dei valori religiosi, culturali e nazionali – riconosciuti dal mondo intero- simboleggiati per la Francia dalla Cattedrale metropolitana di Notre-Dame de Paris
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