I giovani della Camera della Moda: Lucio Vanotti e Angel Chen
Nella seconda giornata della FW milanese sfilano due interessanti stilisti promossi dalla Camera della Moda: il bergamasco Lucio Vanotti con studi presso l’istituto Marangoni e, ospite dell’International Designer Exchange Program di Mercedes-Benz, la cinese Angel Chen nata Shenzhen ma formatasi a Londra, Central Saint Martin’s.
A volerli definire e descrivere sinteticamente il loro lavoro, di Vanotti diciamo: designer razionale anti romantico, predilige le linee geometriche, chiare e decise, asciutte, ma sa costruire abiti femminili, eleganti sobri, impeccabili da un punto di vista sartoriale. Per Angel Chen sottolineamo la presenza di uno spirito giovanile quasi sfrenato che diventa, nelle sue collezioni, innovazione, ma rischia di sconfinare nella stravaganza là dove manca una punta di ironia in grado di smorzarne l’enfasi; la sua espressività si esprime nell’uso del colore che talvolta ha tonalità eccessive. Due personalità molto diverse, ambedue però hanno scelto di portare in passerella capi femminili e maschili e di adottare alcuni elementi dell’abbigliamento hip hop giovanile -specialmente nella linea dei pantaloni-, e di virare talvolta verso una modalità genderless (stessa idea per i due sessi, ma non lo stesso concetto di abito, non si tratta neppure di un abito unisex) come ad esempio nella collezione di Angel Chen in quei capi maschile/femminile che sfilano assieme richiamandosi a vicenda: una serie di sciarpe colorate –bianco, celeste, rosso- che costruiscono per lei completamente un abito corto, per lui il sopra di pantalone grigio.
Stessa idea per la camicia over ,collo alto a righe celesti delle due prime uscite di Vanotti, per lei con un pantalone morbido grigio doppiato con una deliziosa gonnellina chiusa da 4 bottoni, per lui una tuta. Stesse linee e costruzione per due uscite uomo/donna -in tessuto e colori diversi ma volume e taglio della giacca doppio petto mono bottone, posizione delle tasche e revers, pantalone dal cavallo molto basso lungo al polpaccio-, che sono perfettamente sovrapponibili. Accanto a capi maschili e femminili più easy ispirati alla tuta –bella la serie di tute color arancio e giallo-, Lucio Vanotti riprende la sua vena stilistica rigorosa, ma moderna ed elegante, con abiti più couture fatti da tessuti e pezzi sovrapposti -la gonna o l’abitino che si sovrappone ai pantaloni dello stesso colore e tessuto o a contrasto nel colore e nel tessuto o ai fuseaux bianchi-, linee morbide squadrate o più gonfie anche se dai tagli precisi e geometrici, come nel bomber blu e nella giacca a vento color fuxia.
Abbiamo accennato allo spirito giovanile ed eccesivo di Angel Chen. Sorprende la prima uscita di un piumino bianco che nella sua struttura ricorda il guscio di una tartaruga, qualcosa che ti porti addosso e che ti è estraneo: una sensazione questa che si ripresenta di fronte all’uscita maschile, pantaloni rossi con le mani coperte da due protuberanze lunghe fino al pavimento che dovrebbero sostituire i guanti; anche la giacca a vento rossa -su abito dello stesso colore con cappuccio- ricorda le tartarughe.
Lo stile genderless trova su questa passerella espressioni più audaci in alcune uscite maschili a cui la stilista regala silhouette tondeggianti grazie ad esempio all’uso della coulisse applicata all’orlo di un capo bianco.
Angel Chen descrive la sua collezione come nata da un sogno in cui le appare una nuova natura. “Su una magnifica montagna innevata, il sole e la luna tingono un gregge di pecore di rosso e oro. Le osservo pascolare libere. Una tigre gigante su un altro pendio improvvisamente si sveglia dal sonno facendo tremare il terreno. Cerco di scappare, ma la tigre non è così feroce come immaginavo, sta solamente giocando a nascondino con il pesce rosso con i suoi spessi artigli” e così sappiamo che con fervida fantasia tutta orientale ha rappresentato nei suoi capi, la tigre, il cielo il mare. Ma la sua vena migliore traspare negli accostamenti cromatici forti, nelle stampe che rivelano la sua origine cinese; nelle giacche a vento e nei parka.