I libri e la Fondazione Pitti Immagine Discovery
Nella primavera del 2002 Pitti Immagine e il Centro di Firenze per la Moda Italiana danno vita alla Fondazione Pitti Immagine Discovery. La Fondazione ha il compito di promuovere progetti espositivi ed editoriali in cui si confrontano moda, arti visive, cinema, fotografia, pubblicità, architettura, musica. In altre parole, il suo compito è quello di evidenziare i fenomeni artistici più innovativi dai quali la moda trae materia di progettazione e per i quali essa stessa è sempre più spesso motivo e materia di riflessione e di produzione.
La Fondazione Discovery guarda al variegato scenario artistico internazionale, per dar vita ad eventi e ricerche che approfondiscono di volta in volta fatti sociali e di costume, trend economici e fenomeni artistici innovativi, dai quali la moda trae materia di elaborazione e con i quali sempre più spesso si relaziona.
Due i libri curati dalla Fondazione che verranno presentati nei prossimi mesi
Il giorno d’apertura della manifestazione di Pitti Uomo (12 gennaio 2010), sarà l’occasione per presentare al pubblico: “L’immaginazione al potere. Walter Albini e il suo tempo“.
Un libro e un progetto della Fondazione Pitti Discovery, che intende ricostruire un periodo che vede l’affermarsi della moda come elemento fondamentale nella rappresentazione della società e delle culture della contemporaneità, e il definitivo superamento dell’atelier. Albini è un protagonista di quel momento, perché agisce nella consapevolezza della necessità di cambiamento e innovazione, non solo nelle forme della moda e dello stile, ma anche nelle sue azioni rappresentative e nei suoi riti.
Un altro libro, questo fra meno di un mese, sarà presentato dalla Fondazione Pitti Discovery. Il 9 dicembre prossimo, infatti, presso lo spazio Ferrè di Milano, uscirà “Gianfranco Ferre’. Lezioni di moda“. Sono state qui raccolte le lecture tenute da Ferré tra il 1994 e il 2007. L’ultima è il 14 giugno 2007, pochi giorni prima della sua scomparsa. I testi sono stati raccolti da Rita Airaghi, prima e preziosa collaboratrice di Ferré e ora direttore della Fondazione Gianfranco Ferré, che sta dando ordine, forma e visibilità a un archivio dall’importanza straordinaria per la storia della moda italiana. Il luogo di queste conferenze è il mondo, si svolgono infatti da Londra a Tokyo, da Milano a Istanbul, passando per Shangai, oppure Torino o Firenze. Il pubblico è sempre diverso: formato dagli studenti del Politecnico di Milano o della Central Saint Martin’s di Londra, oppure dal gotha della moda, come in occasione di quella tenuta a Istanbul per una delle Luxury Conference coordinate da Suzy Menkes per l’International Herald Tribune. Non solo testi, ma anche molte e bellissime immagini che lo stesso Ferrè proiettava per dare realtà alle sue parole. In questi testi l’architetto della moda, come è stato definito dalla stampa di tutto il mondo, racconta le sue pratiche creative: in quanto architetto, sa bene cosa vuol dire dare forma a un’idea, a un’intuizione, tracciare uno schizzo sulla carta e trasformarlo in quel disegno tecnico che è poi il cartamodello dal quale nasce l’abito.