I Metri d’Arte della Miroglio Textile
Sono passati poco meno di tre mesi da quando il brand Elena Mirò del Gruppo Miroglio Textile lanciava il concorso “Elena Mirò Art & Fashion”, in cui per la prima volta arte e moda si sono intrecciati, dando vita ad un abito ispirato all’opera dell’artista Pinot Gallizio.
E il 14 febbraio a Parigi, nel corso di una serata speciale alla galleria Nikki Diana Marquardt di Place des Vosges, la Miroglio Textile ha presentato il progetto Metri d’Arte, collezione di tessuti d’artista creata da Stefano Arienti, Massimo Caccia e Maggie Cardelús.
Il progetto pone come suo principale obiettivo quello di utilizzare la moda come veicolo di emozioni e contenuti a quelle donne che vogliono acquisire consapevolezza e diventare fautrici del cambiamento. L’idea parte dal tema comune del sogno e vede l’elaborazione di 6 linee principali di tessuto – 2 per ciascun artista – declinate in 21 diversi tessuti – lino, viscosa, seta, raso e voile di cotone – per la primavera estate 2012-13, realizzate dai tre artisti in collaborazione con i designer dell’Ufficio Stile Miroglio. I tessuti si trovano in questi giorni in mostra a Première Vision 2012 nella capitale francese.
Metri d’Arte porta per la prima volta l’arte nella produzione industriale, sperimentando nuove frontiere di creatività e dando vita a creazioni armoniche piene di anima, ma anche della qualità a cui la Miroglio Textile ci ha abituati.
Elena Miroglio, Executive Vice President e Responsabile delle strategie del Gruppo, racconta così gli obiettivi del progetto Metri d’Arte: “In una realtà sempre più globalizzata nella quale, per i consumatori, risulta sempre più difficile scegliere e per i prodotti distinguersi, cercare elementi che vadano oltre il solo elemento estetico assume sempre maggiore rilevanza” e aggiunge “sempre di più il prodotto deve, infatti, trasmettere un’esperienza completa, anche di contenuto. Con questo progetto abbiamo scelto l’arte per arricchire i nostri tessuti anche di valori simbolici e immateriali, oltre che estetici, e per raccontare una storia. Perché l’arte è emozione e passione e con essa vogliamo parlare al cuore delle nostre clienti”.