I modi principeschi di Anne Hathaway
Quale donna non ha mai sognato di essere una principessa? Il motivo non è tanto andare ai gran balli o sposare un principe, quanto piuttosto vantare discendenze regali e quindi una certa classe. Anne Hathaway non è una principessa, ma ha agli occhi di tutti possiede una certa eleganza e una certa grazia che solitamente caratterizzano le ragazze di sangue reale. Forse la causa è anche il film in cui ha recitato, “Pretty Princess” (2001, Garry Marshall), e il suo seguito, “Principe azzurro cercasi” (2004, Garry Marshall), in cui interpreta una ragazza comune che scopre di essere la principessa di un piccolo regno europeo. Incarnando il sogno di ogni ragazza, non ci è voluto molto perché questa ragazza con lunghi e morbidi capelli castani, grandi occhi dello stesso colore e il sorriso sempre pronto conquistasse il pubblico delle adolescenti. Allora aveva solo diciannove anni e ci hanno pensato una serie di commedie per lo più romantiche, senza dimenticare “Il diavolo veste Prada” (2006, David Frankel), girate negli anni successivi a consolidare la sua fama. Adesso che ha trent’anni, non ha del tutto abbandonato questo genere, ma si è cimentata anche in ruoli drammatici, dimostrandosi un’attrice di notevole talento e ottenendo una nomination all’Oscar come miglior attrice protagonista nel 2009 per “Rachel sta per sposarsi” (2008, Jonathan Demme): nei panni di Kym, con problemi di tossicodipendenza, coi capelli a caschetto mal curati, il trucco scuro pesante e l’abbigliamento trasandato tutto nero, molti hanno fatica a riconoscere la ragazza sempre pronta al sorriso e dai modi principeschi. Nel 2010 è stata la svampita Regina Bianca in “Alice in Wonderland” di Tim Burton, ma quest’anno la si vede alle prese con due ruoli impegnativi e completamente opposti: in uno dei film di maggior successo di quest’estate, “Il Cavaliere Oscuro- Il ritorno” di Cristopher Nolan, ha interpretato la ladra Selina Kyle, alias Catwoman, ruolo per cui hanno fatto il provino tutte le principali attrici di Hollywood; mentre a Natale uscirà negli Stati Uniti l’attesissimo “Les Miserables” di Tom Hooper, il musical tratto dal noto romanzo di Victor Hugo, in cui ha il ruolo della sventurata prostituta Fantine. Da principessa a agile e misteriosa ladra in tuta di pelle nera aderente e tacchi a spillo fino a donna malata di tisi e costretta alla prostituzione (con sfoggio di inaspettate doti canore) il passo non è stato breve, ma alla Hathaway è riuscito: il 2012, tra una possibile (secondo i critici) nomination all’Oscar per il ruolo di Fantine e il recentissimo matrimonio con l’attore Adam Shulman, per la Hathaway è stato decisamente un anno da lieto fine fiabesco.
Forse proprio per quel suo portamento da principessa, la Hathaway è da sempre tra le celebrità meglio vestite e ha fatto da testimonial per marchi come Tod’s e Lancome. Il tratto principale del suo stile sono, guarda caso, sognanti abiti da principessa ma, se all’inizio della carriera dimostrava ancora una certa ingenuità e inesperienza nel sfoggiarli, col tempo è riuscita a fare suo questo modo di vestire, diventando una delle pochissime star veramente raffinate ed eleganti. È una grande ammiratrice della moda italiana, con una predilezione particolare per Valentino (è una grandissima amica dello stilista, che le ha anche disegnato un romanticissimo abito da sposa), anche se preferisce i sofisticati pezzi d’archivio alle nuove creazioni disincantate e evanescenti di Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, e Giorgio Armani; ma indossa anche Dolce&Gabbana, Gucci e Atelier Versace, senza dimenticarsi di Marchesa, il marchio americano famoso per i suoi abiti da sera principeschi, e l’altrettanto noto Oscar de la Renta. Ma se nel 2007, in occasione degli Oscar, sfoggiava con un pò di impaccio un Valentino di pizzo bianco con due enormi fiocchi neri, uno davanti e l’altro dietro, col tempo è riuscita a passare con sicurezza da un grigio Atelier Versace con la gonna svasata e decorata con rose di stoffa, indossato al Festival del Cinema di Venezia nel 2008, ad un inaspettato Armani Prive color bronzo, interamente coperto di pailettes e che lasciava la schiena scoperta, sfoggiato ai Golden Globes nel 2011.
Tuttavia, già l’anno scorso ha dimostrato di apprezzare anche linee meno classiche e più innovative, come Christopher Kane, Erdem e Alexander McQueen. Ma di quest’ultimo ha esibito un abito di pizzo bianco lungo fino alla caviglia che ben si adattava alla sua aria da principessa. Questa tendenza si è accentuata quest’anno quando è apparsa pubblicamente col suo nuovo taglio di capelli corti, esigenza di scena per il ruolo di Fantine, che, secondoalcuni le ha fatto perdere un pò del suo aspetto principesco. Secondo altri invece il nuovo taglio non ha fatto altro che accentuare la sua somiglianza con Audrey Hepburn, a cui già veniva paragonata. Non c’è ombra di dubbio che il nuovo loock le ha conferito una certa fragilità che prima non aveva, propria del personaggio che interpreta. È stato però sorprendente vedere la Hathaway indossare abiti neri corti e anonimi – per niente adatti a una principessa, con una predilezione, soprattutto per quanto riguarda gli accessori-, di Stella McCartney, la stilista inglese figlia dell’ex Beatle Paul, nota per l’uso di materiali di derivazione non animale nella realizzazione dei suoi capi. La spiegazione c’è: l’attrice americana, per interpretare Fantine, ha perso molto peso seguendo una dieta vegana e una volta terminate le riprese del film ha deciso di abbracciare completamente questo stile di vita. Ma alle due premiere de “Il cavaliere oscuro- Il ritorno”, ha smesso questi look funerei, forse ispirati dal suo personaggio nel film, per tornare al suo stile preferito, gli abiti da sera principeschi, aggiungendovi anche un’aria angelica: d’altra parte, indossava un candido Prabal Gurung simile a un peplo dell’antica Grecia e un dorato Gucci con fiorellini finti sullo scollo e l’effetto non poteva essere diverso. Paradossalmente, anche l’incantevole ed etereo Valentino Couture indossato a una recente serata a New York, nonostante l’autunnale fantasia floreale molto scura, produceva lo stesso effetto. D’altra parte, nell’immaginario comune le principesse non sono forse buone e gentili come degli angeli?