Il Brasile ispira la collezione P/E 2025 di Niù
Ha 25 anni. È giovane, ma sufficientemente matura per rappresentare nel mondo il Made in Italy. Ha viaggiato molto; è un’anima avventurosa; ha avuto modo di connettersi con culture diverse e ne ha assorbito le tradizioni, i profumi, i colori, le stampe, rivelando un infinito rispetto per le tradizioni dei lontani Paesi visitati. Ma è l’Africa il punto di partenza. Il suo nome significa “Niù” in friulano “nido”, un luogo accogliente, da cui spiccare il volo, ma anche a cui ritornare dopo un lungo viaggio.
Il nome parrebbe una metafora del lavoro creativo del team di Niù, un brand di abbigliamento total look dal caratteristico stile frizzante, dinamico, giovanile. Un’azienda nata nel 1999 dalla volontà di due fratelli Serena e Bruno Cibischino, originari di Torino che da Udine, dove l’azienda ha la sua sede, usano spostarsi in lontani Paesi in cerca dell’ispirazione per il loro lavoro. “Il viaggio -dichiarano- è la nostra dimensione creativa. Nelle stampe, nei colori e in ogni dettaglio delle collezioni c’è la nostra anima nomade e avventurosa, e il nostro infinito rispetto per le tradizioni del mondo.”
Saranno le esperienze di viaggio a definire il carattere delle collezioni di ogni stagione, sempre segnate da una dimensione creativa forte, capace di riportare i colori accesi e le stampe etniche, ammirate nel viaggio, all’interno di quella che è la cifra stilistica di un prodotto Made in Italy: il taglio impeccabile, l’accuratezza dei dettagli, l’attenzione verso le materie prime.
l’India per esempio è stata la fonte di ispirazione per la collezione A/I 2024-25
Quale invece per la collezione P/E 2025?
Meta Brasile, più precisamente Bahia. Perché Bahia?
Questo viaggio ha una storia. Mostra, da parte del brand, una affezione e un rispetto particolare per il continente africano: dopo un viaggio in Kenya nel 2010, Niù ha aperto una collaborazione con artigiani locali per creare piccola produzione di bijoux e così favorire per loro una certa autonomia economica. Quindi, la scelta di Bahia -più concretamente due città Salvador e Cachoeira-, ha significato la volontà di esplorare un luogo “che avesse molta Africa nelle sue radici”. E’ nello Stato di Bahia dove è sopravvissuta forte l’identità delle popolazioni nere.
I nostri viaggiatori l’ hanno ritrovata, per trarne ispirazione, nei riti del Candomblé, una forma religiosa afrobrasiliana, sviluppatasi attraverso il sincretismo religioso tra cattolicesimo e divinità importate dagli schiavi africani di etnia Yoruba; la Capoeira una lotta camuffata da danza per non insospettire i dominatori portoghesi, oggi diffusa in tutto il mondo con scuole apposite; la Samba con i suoi ritmi tribali mescolati ad armonie bianche. Sempre le etnie Yoruba hanno importato in Brasile una parola Axé che non ha un significato preciso letterale, potrebbe indicare l’energia universale, ma è un anche un saluto usato per augurare cose buone, anche per dire “forza”, felicità. Axè è l’augurio che Niù fa proprio per i suoi 25 anni di vita, con la collezione Primavera-Estate 2025 carica di energia, di boa sorte (buona fortuna), di gioia di vivere.
La collezione nasce dalla suggestione di tanti stimoli. E’ un inno alla leggerezza, è carica di gioia di vivere, disimpegnata, facile da portare, molto femminile, con un leggero tocco di sensualità dato dalle scollature generose, maniche a sbuffo, spalle scoperte. Le silhouette sono slanciate. Gli abiti sono longuette, oppure tagliati a chemisier; le gonne alternano volumi ampi e forme ad A, mentre i pantaloni si distinguono per vestibilità e comfort.
I tessuti prediligono il cotone, il popeline dal tocco ultra morbido, il sangallo per gli abiti bianchi delle donne di Baia, ma anche i lini lavati, il voile extra light, il cotone chambray effetto denim.
Le stampe, sempre realizzate in esclusiva su disegni di Niù, prediligono un motivo di maxi fiori, da affiancare alle righe, altro caposaldo della collezione, in versione multicolour, un richiamo alle barchette sul lungo fiume di Cachoeira.
Nei colori prevalgono i toni chiari, omaggio al candore delle vesti indossate dalle bahiane e i neutri che richiamano le nuance della terra e delle foglie di tabacco coltivato in quelle terre. Esplodono poi nelle vibrazioni porpora dell’aҫaì, una bacca simile al mirtillo e del rosso dell’epicarpo del frutto del guaranà.
Completano i look lunghe collane, freschi foulard, borse e sandali, alcuni dei quali decorati con fiori di rafia realizzati da artigiani locali, scoperti in un mercatino di Salvador.