Il cigno, il velo e la sposa
Il balletto “Il lago dei cigni” di Cajkovskij, portato in scena per la prima volta al Teatro Bolshoi di Mosca il 4 marzo del 1877, è basato su un’antica fiaba tedesca intitolata Der geraubte Schleier (Il velo rubato) di Jophann Karl August Musäus. La vicenda narrata, ruota attorno ad una promessa di matrimonio, capace di rompere l’incantesimo che costringe la principessa Odette, ad essere un cigno di giorno e a potersi tramutare in donna solo di notte.
Il velo nella sua accezione di stoffa sottile, che pur coprendo lascia intravedere ciò che c’è sotto, si presta particolarmente a riassumere l’ultimo adattamento cinematografico della storia di Odette e del suo alter ego Odile, il film “Black Swan” , diretto da Darren Aronofsky e uscito in versione Dvd e Blu-Ray il 22 giugno. La personalità doppia della protagonista, che è valsa a Natalie Portman l’Oscar come migliore attrice, rientra nella logica binaria che ha sempre caratterizzato l’uso del velo e le sue rappresentazioni nell’arte: l’accessorio cinge e definisce aspetti contrastanti della femminilità, entrando nelle rappresentazioni di Salomè così come nelle raffigurazioni sacre della Vergine. Non va dimenticato che il velo è stato protagonista nel film “Il cigno nero”, anche attraverso i costumi di scena, realizzati dalle sorelle Kate e Laura Mulleavy del brand Rodarte. Fino a tredici strati di tulle (il tessuto velato per eccellenza), sono stati utilizzati e sovrapposti per un solo tutù, dando vita a piccoli capolavori di sartoria coperti di piume, con inserti in vinile, pelle e macramè nelle tonalità del bianco e del nero. Le piume sono riapparse, come dettaglio e ornamento, nella collezione di abiti presentata dalle due stiliste californiane a Firenze, in occasione dell’edizione di Pitti W da poco conclusa.
La Swan-mania ha contagiato un po’ tutti. Splendide donne-cigno hanno conquistato le passerelle dell’haute couture parigina per la P/E 2011 di Givenchy disegnata da Riccardo Tisci mentre a Milano, per l’A/I 2011/12, andavano in scena gli abiti-cigno di Paola Frani. Il racconto del cigno bianco, del cigno nero, del velo come accessorio e simbolo, ha ispirato soprattutto numerose collezioni di abiti da sposa. Per l’A/I 2011/12 Vivenne Westwood ha fatto sfilare un abito nuziale principesco in tulle bianco, associato a un make-up dark e tragico, molto simile a quello creato per caratterizzare il cigno nero-Odile nella pellicola di Darren Aronofsky. Lanvin e Oscar de la Renta hanno fatto delle piume un must per i loro modelli nuziali. Gli abiti da sposa per il 2011 di Vera Wang, scelgono il bianco come colore dominante, non rinunciando al gioco e al contrasto che impera nel dialogo con il nero. La purezza del total white è interrotta, negli abiti più belli, da cinte, fiocchi e guanti lunghi al gomito da femme fatale o dark lady.