Il colore di moda: il nero
Qualcuno dice che le donne vestono di nero per pigrizia o per insicurezza. Perché sul nero puoi mettere tutto, non c’è bisogno di pensare agli accostamenti di colori, agli accessori”¦Per qualsiasi altra mise o colore c’è bisogno di mettere la testa, di far lavorare la fantasia, di appellarsi al buon gusto. Con il rischio di sbagliare. Ma viene da interrogarsi. Perché gli stilisti lo propongono a regolari cadenze stagionali ? E perché tanto nero nelle collezioni autunno inverno 2007-2008 di Milano? Anche per loro bisogna ipotizzare pigrizia ed insicurezza? Quindi una caduta di creatività e il bisogno di sicurezza per non sbagliare la collezione?
Nel XVI secolo vestire spagnolo era segno di eleganza. Ma nella Spagna di Carlo V e poi di Filippo II, il paradigma della moda è rappresentato dal nero, quasi ad esprimere l’austerità e la potenza insieme del grande impero. Da allora il nero è il colore dell’eleganza, dei momenti formali e importanti. Le parole black tie su un invito parlano di un evento importante dove l’uomo deve indossare lo smoking e la donna un abito lungo o corto molto elegante.
Il nero trionfa negli armadi; pare che sia il colore più indossato dalle donne.
Le regole classiche del bon-ton dicono che il nero non andrebbe portato al mattino. Invece è il colore di tutte le ore, di tutte le stagioni. Se si interrogano le donne sul perché il nero è così amato rispondono invariabilmente: snellisce, non si sporca, si porta con tutti i colori, basta un accessorio di moda per rinnovare un capo nero acquistato la passata stagione.
Qualcuno dice che le donne vestono di nero per pigrizia o per insicurezza. Perché sul nero puoi mettere tutto, non c’è bisogno di pensare agli accostamenti di colori, agli accessori”¦Per qualsiasi altra mise o colore c’è bisogno di mettere la testa, di far lavorare la fantasia, di appellarsi al buon gusto, con il rischio di sbagliare. Con il nero non si sbaglia mai, ci si sente sempre a posto.
Ma viene da interrogarsi. Perché gli stilisti lo propongono a regolari cadenze stagionali? E perché tanto nero nelle collezioni autunno inverno 2007-2008 di Milano? Anche per loro bisogna ipotizzare pigrizia ed insicurezza? Quindi una caduta di creatività e il bisogno di sicurezza, per non sbagliare la collezione?.
“A cosa servono gli analisti, se ci sono gli stilisti”, recita lo slogan inventato da una nota rivista. Ed allora a questo enigma risponde per tutti Christopher Bailey di Burberry che ha scelto il nero medioevale: “snellisce, è un ottima base per gli accessori, è sexy”.
Bastano queste osservazioni a spiegare. il ritorno al nero.
Snellisce, quindi abbellisce; oppure può dare l’illusione, a uno sguardo allo specchio, di essere più sottile. Però nelle passerelle milanesi di febbraio ’07 è coniugato spesso con la forma a palloncino, o con un voluminoso plissé, bello, ma appunto voluminoso. Ed allora la motivazione che snellisce non convince. Ma forse l’enigma non ha soluzione”¦..
E allora ispiriamoci a qualche sfilata.
Domenica 18 febbraio ore 10 del mattino. Passerella Clips. Il primo passaggio è una giacca con un gran collo poi un abitino, che senza alcun dubbio definiamo da cocktail, in velluto nero con una pioggia di cristalli e un profilo di pelliccia. Poi ancora nero da sera con ricami in argento. Sembra contraddire l’affermazione della cartella stampa che dichiara che le lancette scandiscono il tempo e i codici di eleganza della giornata: mattina, tardo pomeriggio, sera. Alla fine della sfilata capiamo, l’entrata voleva indicare l’elemento chiave della collezione. Il nero declinato su tubini, su abiti da coktail, su abiti da gran sera, oppure nelle gonne, o nel cardigan che accompagna un abito da sera corto, o nel pizzo che completa lo scollo delle mise più notturne. Si tratta però di un nero reso luminoso dalla luce dei cristalli bianchi o iridescenti a pioggia sul tessuto o ad arricchire il corpino, le spalle. Oppure è un nero smorzato da ricami in argento sul classicissimo tubino.
Poi alle 11 nella sala Borgospesso le cose migliori che
Alessandro Turci per Luciano Soprani ci regala sono in nero, un nero denso. Alleggerito dalla plissettatura nell’abito da mezza sera con corpino e spalline di velluto nero brillante. La novità della collezione sta nel tessuto utilizzato per alcuni capi. Si tratta di un tessuto tecnico, studiato e prodotto in Giappone che grazie ad una lavorazione simile alla spalmatura assume lucentezza ed elasticità. E’ morbido al tatto e permette la costruzione di drappeggi verticali o del volume della linea a palloncino. Tutto rigorosamente nero.
E infine Rocco Barocco si lascia affascinare da orientalisti indocinesi e declina solo due colori beige e nero. Ancora nero, vinilico per il trench, intenso per le giacchine con il taglio pinguino che accompagnano le gonne pied-de-poul, per il cappottino bon ton. Non mancano il tubino nero variamente interpretato, il tailleur di velluto nero, con ricamo sul dorso di sapore orientale. Il nero lucido accompagna in righe verticali o orizzontali gli abiti da sera opachi.
E cosa dire dei neri Armani, Bottega Veneta, Krizia, Etro ecc, ecc.
Insomma nero sì, ma con aggiunta di altro: la luce dei cristalli, i ricami, la plissettatura.