Il diavolo veste Prada
In edicola con il numero di giugno di ELLE, il romanzo d’esordio di Lauren Weisberger. Un libro ironico e leggero quanto basta, da gustare sotto l’ombrellone. Un’occhiatina nel mondo patinato e sfavillante della moda alla scoperta di ciò che i giornali non dicono..
Il Diavolo veste Prada, romanzo d’esordio di Lauren Weisberger, in edicola a giugno allegato al numero di ELLE, ha le carte in regola per essere il compagno di viaggio della vostra estate: un titolo accattivante, uno stile ironico e a tratti paradossale, la promessa di svelare il backstage del mondo sfavillante e patinato della moda, ma soprattutto… il pepe del pettegolezzo.
Tutte carte vincenti che, nel 2003 – anno di pubblicazione – hanno permesso al libro di rimanere per ben sei mesi nella lista dei best-seller del New York Times e che hanno convinto la 20th Century Fox a trarne un film, presto nelle sale italiane, interpretato da Meryl Streep per la regia di David Frankel.
Andrea Sachs, giovane neo-laureata in lettere alla ricerca di un primo impiego, accetta di lavorare per un anno come assistente personale di Miranda Prestley, sofisticata e umorale direttrice della rivista di moda Runway, nella speranza che questo periodo di gavetta le valga una raccomandazione per un posto fisso nella redazione del New Yorker.
Andrea, però, non si accorge di aver stretto un vero e proprio patto con il diavolo.
Abbandonate le sue scarpe da tennis per un paio di vertiginose Manolo Blahnik, assorbita da un vortice di impegni, party vip e diete purificatrici, sempre più disposta a scendere a compromessi pur di soddisfare i capricci di Miranda, Andrea comincia a perdere di vista le reali priorità della sua vita ed arrivata a un passo dall’ottenere ciò che ha sempre voluto, si trova di fronte a un bivio: andare avanti oppure fare marcia indietro?
A libro finito, acquista un nuovo spessore la frase scelta dall’autrice come introduzione: “Guardati da ogni impresa che richieda l’acquisto di nuovi capi di vestiario”.
Un consiglio che ci ricorda come, dietro ogni improvviso cambio d’abito, potrebbe nascondersi un più insidioso cambio d’identità.
Un insegnamento che, forse, la Weisberger ha imparato a proprie spese.
Gira, infatti, la voce – mai confermata e nemmeno smentita – che, dietro il nome fittizio di Miranda Prestley, si celino le ben più concrete fattezze di Anne Wintour, famosa direttrice di Vogue America, di cui Lauren Weisberger è stata l’assistente personale per dodici lunghissimi mesi.
Un dato che aggiunge al romanzo quel pizzico di verità che riesce a solleticare la curiosità di tutte le donne: cosa mai si nasconderà dietro le pagine di un servizio di moda?
Leggere Il Diavolo veste Prada può aiutarci a scoprirlo…