Il futuro del tessile in mostra a Prato
La mostra Futurotextiles. Surprising textiles, design & art, ospitata dal 30 settembre al 13 novembre presso il Museo del Tessuto di Prato, offre una panoramica dettagliata sui più recenti sviluppi delle fibre e sulle più innovative applicazioni dei tessuti provenienti da aziende, produttori e creativi europei in prima linea nella realizzazione di prodotti tecnologicamente all’avanguardia. “La Mostra vuole essere una testimonianza concreta del processo evolutivo in atto nel settore che, proiettato al futuro, sta rivoluzionando il concetto tradizionale dell’impiego del prodotto tessile – ha spiegato Andrea Cavicchi Presidente della Fondazione Museo del Tessuto di Prato – Per questo motivo siamo davvero orgogliosi di poter ospitare un evento espositivo di respiro europeo, in grado di offrire ai visitatori un’ampia panoramica delle nuove potenzialità applicate a fibre e tessuti”.
Organizzata e progettata da lille3000 (organo creato per la promozioni di Lille, capitale tessile del nord della Francia) e curata da Caroline David, Futurotextile giunge a Prato dopo le tappe di Istanbul, Bangkok, Shangai, Barcellona e Cordoba grazie alla collaborazione di ACTE – Associazione Città Tessili Europee e al sostegno di una molteplicità di soggetti locali comela Fondazione Museo del Tessuto,la Camera di Commercio, il Comune ela Provincia di Prato,la Regione Toscana e Patrizia Pepe. Scienza, tecnologia e arte si uniscono all’universo della produzione tessile per proposte innovative destinate ai settori della moda, dell’architettura, della biotecnologia, della medicina, dello sport, dei trasporti e dell’elettronica, spingendosi sino a includere l’industria aerospaziale.
Il percorso espositivo ospita fibre chimiche performanti prodotte per capi d’abbigliamento destinati all’outdoor e allo sport. Bottiglie in plastica riciclate sono alla base di tessuti altamente traspiranti e isolanti destinati all’attività fisica; tessuti interattivi per il tempo libero possono leggere valori per il controllo della salute come temperatura e battito cardiaco. La mostra ospita capi come la nuova giacca Btwin racing (un progetto sviluppato da Oxylane per Stratermic) che si può gonfiare o sgonfiare grazie ad una valvola situata sul collo, per adattare l’isolamento termico al tipo di attività e all’ambiente esterno. Fori specifici assicurano traspirabilità, l’isolamento termico è dovuto all’aria che forma un cuscino che protegge dal freddo. La collaborazione tra le aziende Kalenji e Stratermic invece, ha permesso di associare per la prima volta un componente termico e un sistema magnetico di apertura, per aumentare o ridurre l’ingresso di aria in funzione delle esigenze sportive dei corridori, in un completo versatile che si adatta a tutte le condizioni.
La mostra accoglie creazioni davvero speciali. Lo studio dell’olandese Daan Roosegaarde ha combinato la tecnologia high tech e ready-to-wear attraverso Intimacy, un abito che guarda al futuro, composto da fogli sottili di materiali compositi e associato a un’interfaccia interattiva. Intimacy è simbolo del concetto “touch” che connota l’inizio del terzo millennio. La creazione è una specie di seconda pelle che permette al corpo di farsi interfaccia e l’abito eleva l’idea di spazio personale ad un diverso livello di percezione: più una persona si avvicina, più il vestito diventa trasparente. Motivi tessili foto luminescenti si caricano alla luce del giorno, per accendere mise e abiti futuribili nelle ore più buie: nell’opera “Across the wind” di Peggy Housset ad esempio, dove l’impiego di un monofilamento enfatizza la leggerezza e la trasparenza del materiale utilizzato. La silhouette realizzata dall’artista è composta da un bustino che richiama il cemento graffiato, da una gonna a bolla e da un collo voluminoso che ricorda la forma di una criniera. L’abito per dormire di Forrest Jessee è realizzato con strisce di schiuma EVA, materiale usato nello sport e dotato di una parte di memoria che gli consente di creare aree più morbide o rigide a seconda della posizione del dormiente.
Viene ridefinito il casual wear fra T-shirt avveniristiche che idratano la pelle, e sono in grado di liberare sostanze cosmetiche e il denim usato cui viene donata una nuova vita, attraverso un nuovo ciclo produttivo per la realizzazione di filati di cotone rigenerato. Sostanze coloranti, ottenute da scarti del processo produttivo del vino vengono impiegati come fissativi per tingere stoffe, pelle e carta.
Nel suo viaggio la mostra Futurotextiles è stata continuamente aggiornata, presentando il mondo del tessile e la sua incredibile versatilità, includendo risultati sempre nuovi e ricerche innovative sviluppate da aziende internazionali e locali (come testimonia nell’edizione organizzata al Museo del Tessuto, la presenza di numerose industrie del distretto tessile di Prato, selezionate dal Museo in collaborazione con Patricia Kinsella). L’esposizione si sviluppa attraverso nove sezioni che, grazie al supporto di materiali informativi, strumenti interattivi e postazioni multimediali mostrano le molteplici applicazioni e le possibili destinazioni d’uso dei materiali. Una sezione in particolare (intitolata Clothtex) è dedicata alle proposte futuristiche di giovani fashion designers. Durante tutto il periodo di durata della mostra sono previste conferenze e incontri organizzati in collaborazione con il Gruppo Giovani Industriali e Regione Toscana. Il calendario completo delle iniziative è disponibile sul sito www.museodeltessuto.it.