Il Gran Ballo del mondo di Gattinoni
Nel suggestivo giardino pensile del Casino dell’Aurora di Palazzo Pallavicini a Roma, è stata presentata la collezione Fall/Winter 2010/2011 della maison Gattinoni. «Una collezione nata sotto il segno del mood multirazziale e multietnico» ha spiegato il direttore creativo Guillermo Mariotto «In parte biografica, frutto dei miei lunghi viaggi intorno al mondo. L’Africa, l’India, l’Oriente, il Rajasthan, accanto alle mie letture. La couture rinasce grazie ad una molteplicità di sguardi, di nuove intese, di richiami e innamoramenti. Una diversità che è soprattutto ricchezza. Non soltanto nella moda.»
La donna di Gattinoni è testimonial e attrice consapevole di un melting pot di culture, religioni e tradizioni che caratterizzano la società multietnica e il mondo come villaggio globale; spiega Mariotto «Mutano le società, si trasforma il nostro sguardo sul mondo. Dobbiamo essere sempre pronti a cogliere le novità, i cambiamenti». La giovane cittadina cosmopolita disegnata dallo stilista, sceglie uno stile eclettico, mescola abiti decorati con tatuaggi maori (frutto di oltre duemilacinquecento ore di lavorazione), effetti optical che ricordano l’incedere elegante dei pavoni e mise realizzate con micro piume di raso laserate e ricamate a filo. Sperimentazioni tessili concepite al computer citano antichi graffiti africani riproducendoli sui completi, petite robe foggiate come totem di ispirazione tribale, con frange di biglie e jais, sono abbinate a giacche interamente ricoperte di paillettes fitte, fittissime. I tailleur hanno maniche gigot da indossare come armature leggere, realizzate in tessuti sperimentali. Di gusto etno-chic anche i gioielli ideati per questa collezione da Gianni De Benedittis del brand futuroRemoto, vincitore del concorso Who is on Next? (ideato e realizzato da Altaroma con Vogue Italia), alla sua terza collaborazione con la maison.
I cappelli a punta e a visiera proposti in passerella, suggeriscono l’idea del dinamismo e del volo, completano il look di una donna capace di essere autorevole e volitiva senza rinunciare neanche per un istante alla propria femminilità. Il direttore creativo di Gattinoni ha tenuto a precisare: «Il prossimo Autunno-Inverno le mie donne non indosseranno i pantaloni. Non occorre vestirsi da uomo per essere donna di potere. Semmai consiglio di sfoggiare armi nuove, armi vere. Il vero sex appeal è autenticità e verità. Senza maschere».Gli abiti e i tailleur sono stretti in vita da cinture a rimarcare le forme sinuose del corpo femminile, rinasce il bustier accostato a camice che citano la corte inglese e gli Stuart, in pizzo, taffetas e tulle, ricamate con motivi orientaleggianti; come le calze a rilievo che ricordano i tatuaggi all’henné, portate su sandali di camoscio. Colli, cappelli e turbanti sono guarniti in pelliccia di lupo, di lince e mongolia.
Le jeune fille invitate a Palazzo per il gran ballo di Gattinoni indossano micro foulard ricamati con jais e paillettes in rilievo, trasformati in tuniche e miniabiti preziosismi, abiti eleganti e lussuosi con stampe floreali chiné che ricordano gli acquarelli di Renoir, gonne ampie di juta grezza laminata in oro con ricami in micro-tubetti claire de lune e applicazioni di flanella cristallizzata, gonne drappeggiate e scultoree di taffetas chiné nelle tonalità del rosso, del blu dell’arancio e dell’indaco. Trionfano il ribes e il rosso lampone.
Mariotto da comunicatore consumato non rinuncia a una provocazione, decide di far riflettere sull’attualità con l’ultima uscita proposta in passerella. Dopo un trio di spose vestite in gazar di duchesse e tulle, con corpini ricamati con micro cristalli e linee scivolate con oltre seicento tagli, porta in scena un abito stampato con pagine di giornale, indossato da una modella imbavagliata. Proprio il couturier nella sua uscita in passerella ha strappato quel bavaglio, perché la moda è comunicazione efficace al di sopra dei linguaggi codificati e nazionali, ci insegna una lezione e possiede un potere di trasmissione, di integrazione di messaggi, dettagli e stimoli che Gattinoni ha capito e tenuto a ribadire con la sua sfilata.