Il Latium vetus di Tellenae ispira Sabrina Persechino per la P/E 2020
Frammenti d’autore per Sabina Persechino, al defilé presentato in occasione dell’ultima edizione di Altaroma lo scorso 24 gennaio, presso l’ex caserma Guido Reni District.
Geometrie varie, così potremmo definire il codice stilistico dalla designer e architetto, che con questa collezione ha confermato la propria identità, ispirandosi a Tellenae, una città del Latium Vetus dell’età del ferro distrutta probabilmente da Anco Marzio nel VII secolo a.c. Di fatto il ferro così -come fu impiegato nel sistema distributivo delle domus romane e nella rappresentazione dell’accampamento dell’esercito romano-, domina la progettazione della collezione sotto forma di quadrato o rettangolo.
Il sistema distributivo regolare ed ordinato, tipico dell’epoca romana, ha condotto la designer a sperimentare l’utilizzo di nuove trame e orditi disegnati con programmi di grafica vettoriale e incisi con il laser per poi ricamare pizzi contemporanei sui capi.
Le donne della Persechino appaiono come eleganti guerriere che indossano con fiera raffinatezza stendardi e vessili della legione di appartenenza; soldatesse protette da armature e da elmi riprodotti da fibbie bronzee e fermagli metallici inseriti sugli abiti e sui capelli per enfatizzarne l’aspetto marziale.
La collezione è frutto di un lavoro di ricerca studiato nei minimi dettagli e fedele alla particolarissima ispirazione dal quale è stato tratto: un’idea di glamour classico, uno spirito armonico e romantico che rivisita i codici della tradizione per trovare nuovi equilibri, riscrivendo il linguaggio sartoriale da una prospettiva personale. In questo modo la designer crea un’eleganza contemporanea che vive di contrasti e si rivolge ad una “tribù” di donne, una diversa dall’altra, ma unite dalla stessa personalità attiva e determinata.
Donne di una femminilità sensuale ed assertiva che la designer esprime proponendo una collezione che celebra uno stile elegante dove ci si veste per sedurre e ci si copre per proteggersi. Ad enfatizzare l’aspetto marziale delle guerriere ci sono le acconciature con capelli morbidamente raccolti da fermagli metallici per emulare eleganti elmi a protezione del capo.
Uno stile pulito, elegante, discreto, e atemporale dai volumi contenuti. La proposta si fa portavoce di un’autenticità e di una purezza estetica che si svela attraverso materiali pregiati e una particolare attenzione ai dettagli.
In passerella bluse in organza combinate con shorts, tute sormontante da leggeri spolverini, tubini, gonne, pantaloni e giacche dalle linee rigorose con comun denominatore dettagli dalle forme geometriche e numerose proposte con scollo all’americana.
Le cromie prescelte sono ispirate agli intonaci della Roma antica, sbiaditi e romantici, su quali, secondo Ruskin, “Il sole cadente stendeva la sua patina, bella non meno che quella dei secoli” per cui il cilestrino, il colore del cielo verso occidente poco prima del tramonto, e il rosa quarzo che origina dal purpureo scialbata.
Immancabili il bianco e il nero, ma le fil rouge della collezione è costituito dai bronzei, virati talvolta verso l’oro, talvolta verso il rame.
Tra i tessuti, morbida seta, organza di seta, nappa, e pelle.