Il mito di B.B. fra moda, cinema e mostre dedicate
Esistono luoghi che sembrano paradisi artificiali, costruiti ad uso e consumo di un immaginario cinematografico o pubblicitario, che rappresentano e racchiudono i miraggi e il lusso, le storie non sempre a lieto fine delle dive o di eroine romantiche, le mode attinte dai red carpet e riproposte sulle passerelle del presente. Luoghi come Saint-Tropez che ha ospitato la sfilata della collezione Cruise 2011 di Chanel e la prima proiezione di “Remember Now”, cortometraggio che racconta il mondo della moda secondo l’occhio di un regista d’eccezione, Karl Lagerfeld. L’Espace Rendez-Vous des Lices inoltre, ospita dal 23 giugno al 30 ottobre la mostra “Brigitte Bardot et Saint-Tropez”, rendendo un omaggio dovuto alla donna e all’incarnazione cinematografica di un sogno sensuale, sognato da un’intera epoca.
Dopo la presentazione della collezione Crociera del 2009 a Miami Beach, la scelta del Lido di Venezia per l’ambientazione della Cruise del 2010, la location pensata da Chanel per il 2011 non poteva che essere la Costa Azzurra. Lagerfeld è passato da sceneggiature, abiti e scarpe ispirati a Silvana Mangano, eterea protagonista di “Morte a Venezia” di Luchino Visconti a una collezione che reinterpreta lo stile e i modelli iconici di Brigitte Bardot. Il set-passerella accoglie un look hippie chic, denim con effetto patchwork, shorts sexy e costumi da bagno a quadretti vichy, indossati da B.B. negli anni del boom economico, quando la crisi non esisteva, il mondo sembrava un department store ante litteram, ricco di promesse e in continua ascesa. La moda di Chanel riconduce a spiagge assolate, si tinge dei colori di un’estate in riviera. La ricerca stilistica è improntata a un elegante ottimismo, abiti a balze fluttuanti in chiffon, stampe a righe e fiorite, freschi completi di lino, abiti-caftano di seta. La rete si alterna a ricami lucenti, a lussuose cascate in cristallo. Dominano il bianco e i colori pastello, il corallo, il rosa e il turchese. Le modelle per lo più scalze, raccontano un desiderio irrefrenabile di seduzione, di libertà e leggerezza.
Lagerfeld con la sua collezione fa di Saint Tropez un paradiso moderno in cui il “Dio (della moda) ri-creò la donna”, per parafrasare il film del ’56 diretto da Roger Vadim, che lanciò Brigitte Bardot come sex symbol internazionale. Ma non c’è solamente questo. Nello short movie “Remember Now” lo stilista-fotografo-regista mescola attori e modelli a sottolineare il patto stretto e indissolubile stipulato fra i diversi universi estetici e creativi, le due facce di una Costa Azzurra che celebra ed evoca il mito della “Dolce Vita”. Al di là dei party e del lusso sfrenato la moda ambisce ad essere e non esclusivamente ad apparire, lo status di arte contemporanea è legittimato (anche) dal gioco di rimandi intrattenuto con la letteratura, la musica e il cinema. Il kaiser della moda cita Colette, Alain Delon, Mick Jagger, Francoise Hardy e ovviamente il simbolo e la sintesi: Brigitte Bardot.
La Bardot è stata protagonista di pellicole d’autore come “Il disprezzo” di Jean-Luc Godard, d’altro canto, a partire dai primi film girati nel 1952, viene scoperta dall’universo fashion posando per “Elle” e “Le Jardin des Modes”. L’inventrice della pettinatura a nido d’ape, modella d’eccezione del bikini e degli abiti in percalle, viene raccontata in questi giorni in una mostra, attraverso fotografie e canzoni, estratti radiofonici e filmati cinematografici e televisivi che ne ripercorrono la vita, la carriera, gli amori. La donna bellissima dal broncio leggendario, irriverente e battagliera che ha stregato gli anni Cinquanta e Sessanta, è capace di conquistare ancora nel ruolo di icona e di intuitiva trend setter.