Il Natale dei 100 Alberi d’Autore
Una bella iniziativa “Il Natale dei 100 Alberi d’Autore” già operante da qualche anno e ideata dall’Associazione Sergio Valente, ha richiamato grandi nomi dello stile e del design, e tanti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, a cimentarsi con la loro creatività e fantasia rappresentare l’Albero di Natale. Gli alberi di tutti i partecipanti sono stati esposti in una location d’eccezione, la sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei – Villa Farnesina il 9 dicembre durante una serata benefica con personaggi di spicco della cultura e dello spettacolo; saranno acquistabili fino al 16 dicembre.
All’iniziativa hanno aderito non solo i grandi nomi della moda e del design da Fausto Sarli recentissimamente scomparso, Gattinoni, Prada, Jimmy Choo, Balestra, Lorenzo Riva, Fendi, Marella Ferrera, Rossano Torresan per Martino Midali sviluppa e realizza ad hoc un albero in pieno stile Midali, una struttura conica in rete, intervallata da molle illuminate e irradianti. ed altri
Anche alcuni giovani stilisti ta i finalista del concorso Who is on next? Tra cui spiccano il brand Bragia e Gianni de Benedittis che ha creato un albero stilizzato in plexiglas (uso lampada), con illuminazione a led telecomandati; all’interno il prezioso Albero Gioiello, un anello scomponibile in oro 750%, con rubini e diamanti.
Osservando le creazioni rileviamo che quasi tutti i partecipanti hanno saputo evidenziare i simboli che l’albero racchiude: ci viene solo da stigmatizzare la creazione di Valeria Marini.
Ma quale è il simbolo dell’albero? E’ adatto a racchiudere il significato religioso del Natale?
Sappiamo che la tradizione del presepe come rappresentazione del mistero della nascita del Redentore ha una data ben precisa la notte tra il 24 e il 25 dicembre 1223, si trattava di un presepe vivente realizzato da da S. Francescod’Assisi e i suoi frati, tra le montagne di Greccio, vicino a Rieti.
L’origine dell’abete come simbolo natalizio ci è narrata da molte antiche storie: la più importante e quella del miracolo compiuto dal San Bonifacio (intorno al 700) . Mentre era in Germania notò alcuni pagani che adoravano una quercia per preparare il sacrificio del piccolo principe Asulf al dio Thor. San Bonifacio li fermò ed abbatté la quercia. Appena la quercia cadde, apparve un abete. Il Santo spiegò allora al popolo che l’Abete, sempreverde, era l’albero della vita e che rappresentava Cristo.
Un’altra leggenda racconta di un uomo che in Alsazia, rientrando a casa la notte di Natale, vide il meraviglioso spettacolo delle stelle che brillavano attraverso i rami di un abete. Per spiegare alla moglie ciò che aveva visto tagliò allora un piccolo abete e lo ornò di candeline accese. Nacque cosi il primo albero di Natale.
Verso il secolo XI, nell’Europa dei Nord, sì diffuse l’uso di allestire sacre rappresentazioni che riproponevano episodi tratti dalla Bibbia.
Nel periodo d’Avvento, una rappresentazione molto richiesta era legata al brano della Genesi sulla creazione. Per simboleggiare l’albero «della conoscenza del bene e del male» del giardino dell’Eden si ricorreva, data la regione (Nord Europa) e la stagione, ad un abete sul quale si appendevano dei frutti.
Da quell’antica tradizione si giunse via via all’ albero di Natale dei giorni nostri, di cui si ha una prima notizia certa risalente al 1512 in Alsazia: è documentata l’autorizzazione per i cittadini di tagliare il loro albero di Natale ; mentre una cronaca di Strasburgo del 1605 precisa che per Natale si portano in casa degli abeti, si mettono nelle stanze, si ornano con rose di carta di vari colori, mele, zucchero e oggetti dorati. L’abete di Natale assunse gradatamente anche un significato nuovo: venne a simboleggiare la figura di Gesù, il Salvatore che ha sconfitto le tenebre dei peccato: per questo motivo si è cominciato ad adornarlo di luci.
Il legame poi dell’albero di Natale con la croce oltre che con l’albero del bene e del male, è tradizionale nella liturgia Cattolica.