Il Paradiso delle signore in nero
Un libro di educazione sentimentale sofisticato e spumeggiante, pervaso di ironia e levità, ma anche profondo nella capacità di introspezione psicologica che l’autrice dimostra. “Le signore in nero” di Madeleine St John (Garzanti) è una sorta di romanzo di formazione che con arguzia e sensibilità dipinge i ritratti di quattro donne “mutanti”, ciascuna con il proprio percorso evolutivo, da un’ottica femminista nostalgica eppure fresca. La scrittura della St John è puntuale e briosa, conducendo il lettore ad immaginare ogni particolare, dagli abiti venduti alle acconciature delle protagoniste, senza per questo appesantire la trama.
Ambientato negli anni ’50 del secolo scorso, alla vigilia di un decennio turbolento e determinante per le battaglie libertarie delle donne, il libro è di quelli che sanno catturare il lettore con il “luccichio di un tempo e di un luogo lontani eppure immediatamente familiari” (dalla prefazione di Helena Janeczek).
Lesley, Patty, Fay e Magda: le donne in nero del titolo sono le commesse di Goode’s, i più importanti grandi magazzini di Sydney dove si possono trovare capi unici e all’ultima moda come le gonne a balze e i corpetti arricchiti di accessori preziosi. Tra i manichini, le feste di Natale in arrivo e i faticosi saldi del dopo feste, St John narra ai lettori le vite di quattro ragazze fragili e forti allo stesso tempo, ognuna con la sua storia ed i suoi pensieri rivolti al futuro. Mentre indossano le loro eleganti divise scure, le protagoniste parlano delle loro esistenze e dei loro sogni di libertà.
Lesley, detta anche Lisa, è molto giovane, esile, immatura. Ha appena terminato la scuola e vorrebbe andare all’università, ma deve fare i conti con il padre, poco persuaso che la giovane debba proseguire gli studi. Tutto comunque dipende da una borsa di studio: se non arriva quella, l’Università resterà un sogno nel cassetto. A cambiare la vita di Lisa, e non solo, ci pensa Magda, una sorta di angelo custode delle colleghe. E’ lei che aiuta l’acerba amica a crescere, insegnandole a stare in società, lodando le sue capacità, convinta che lei, come ogni altra donna, possa raggiungere qualsiasi obiettivo, partendo da un proprio stile.
Anche per Fay, Magda si rivela una persona fondamentale. Fay è convinta che non riuscirà più a trovare l’amore, che è destinata a restare sola, che tutti gli uomini con cui è uscita non la vogliano per quella che è realmente: che senso ha continuare ad uscire, se non ci sono uomini per cui valga la pena?
E poi c’è Patty, sposata da anni con un uomo mediocre, che la fa esasperare. I due non sono riusciti ad avere figli, e Patty soffre la sua condizione di donna con una vita insoddisfacente.
Ma per “Le signore in nero” è tempo di cambiamenti, per ognuna di loro si profila qualcosa di nuovo. Tra abiti meravigliosi, clienti e feste di Capodanno, qualcosa di nuovo arriverà. E’ adesso il momento magico in cui si decide chi si vuole essere davvero.
Madeleine St. John è una delle più grandi (e misconosciute forse) autrici del Novecento. È stata la prima scrittrice australiana candidata al Man Booker Prize. Da questo libro è stato tratto un film di successo diretto da Bruce Beresford, regista di “A spasso con Daisy”. Protagoniste delle sue storie sono quasi sempre le donne: ragazze tenaci che inseguono i loro sogni e che cercano il loro posto nel mondo, ieri come oggi.