Il plissè: lo stupore della forma
Qualsiasi cosa che si possa pieghettare può trasformarsi in un sorprendente plissè.
L’arte della plissettatura si fa sempre più strada nel mondo della moda, ispirando e contagiando le nuove tendenze; ma è un’arte antica. Gli stilisti di oggi ritornano a celebrarne la tecnica e il decoratismo per stupire, come si suol dire, “alla vecchia maniera”, perché mondo classico e storia dell’arte continuano a ispirare più di ogni altra cosa la moda dei tempi moderni.
Il plissè si utilizza nell’abbigliamento e nell’arredamento; s’inserisce nell’immaginario quotidiano attraverso moltissime oggetti ad esempio le pieghe delle tende o il plissè di un ventaglio o di un paralume di sapore vintage.
E proprio nell’ambito del Disegn moderno, non possiamo non citare, la collezione di lampade dal nome “Plissè” di Sandro Santantonio, presentata al Salone del Mobile a Milano del 2011.
Nel caso specifico della moda, il plissè è il trattamento di un tessuto ordito-trama che viene pieghettato attraverso una macchina e una specifica lavorazione, l’effetto plissè può essere anche con fili che si restringono in modo diverso.
La sua storia affonda le radici al tempo degli antichi egizi. Attraverso reperti e descrizioni conosciamo l’evoluzione della moda che caratterizzò il mondo egizio, che a partire dal Nuovo Regno (1552-1070 a.C. circa) diventa sempre più elaborata. Ciò che caratterizza l’abito femminile è senza dubbio la sua forma fittamente pieghettata. La gonna rigorosamente lunga per le donne è semitrasparente con un ampia svasatura sovrapposta da un altro gonnellino di stoffa più pesante che cade sopra il ginocchio anch’esso fittamente pieghettato: le nostre moderne gonne sembrano proprio aver preso tanto dall’antico Egitto. Il tessuto era principalmente lino e veniva impiegato con appositi strumenti in legno e grazie all’ azione dell’acqua e del sole creavano la pieghettatura a fisarmonica.
Oggi la plissettatura si ottiene per i tessuti sintetici grazie al termofissaggio e per le fibre naturali le tecniche diventano più specifiche. Le moderne tecnologie permettono di plissettare qualsiasi tipo di tessuto .È un’arte che non conosce tempo, utilizzata da sempre e che nel corso dei millenni e non ha mai conosciuto un vero declino.
Fu Mariano Fortuny, creatore della tunica Delphos, a brevettare nel 1909 il proprio plissè ; hanno dato il proprio nome a tipi di plissettatura, Madame Grés e Issey Miyake, la cui tecniche sono considerate uniche al mondo. Roberto Capucci, maestro e creatore della moda, sperimenta una creatività che prende forma dal gioco della plissettatura e sempre più originali geometrie. Sperimentando la lavorazione di nuovi tessuti come l’ottone, la paglia i cristalli di rocca accostati a stoffe preziose immersi in una struttura che rendono l’abito da stoffa un’ opera d’arte definita sculturea!
È senza dubbio la sua originalità e l’estro che fanno di Capucci il mago della plissettatura su stoffe inusuali e di difficile lavorazione! Da Capucci a tutto il mondo della moda, il plissè è fonte di ispirazione per gli stilisti e visione d’incanto per noi spettatori. Utilizzato anche nella collezione primavera/estate 2011 di Ermanno Scervino dove il dettaglio sartoriale diventa un escamotage per riadattare capi maschili alla moda femminile. Ormai è già stato ribattezzato come il trend della collezione primavera/estate del 2011. Moltissimi lo portano in passerella tra i nomi più noti: Lorenzo Riva, Miu Miu, Gianfranco Ferrè, Angelo Marani, Gaetano Navarra. Insomma come disse Yves Saint Laurent un ottimo modello può proporsi alla moda anche per dieci anni nel caso del plissè non c’è limite di tempo.
L’immagine delle gonne a pieghe rievoca quella delle mamme o delle nostre nonne, un’immagine retrò che ritorna nelle collezioni della nuova stagione, per un look anni cinquanta più sofisticato. L’abito plissè è immortale come un paio di blue jeans. Il “Delphos” di Fortuny è per eccellenza il predecessore di quest must. La sua unicità è nella linea essenziale è nell’inimitabile tessuto prodotto con bachi da seta e rimane tuttavia ignota la tecnica della sua irregolare plissettatura che lo rende speciale. Una tecnica che, evidentemente, affascina ancora molto il pianeta moda moderno. Una classicità, quella del plissè che non passa mai di moda e “non fa un plissè”.