Il Polimoda premia i suoi allievi migliori
Sulla passerella del Polimoda Fashion Show, hanno sfilato 65 minicollezioni, composte ciascuna da 8 outfit, dei diplomandi in Design di Moda e del Master in Fashion Design Advanced di Polimoda.
Quattro giurie, con i maggiori esperti del settore, sono state chiamate ad eleggere la Collezione più creativa, la Collezione più commerciale, la Collezione più mediatica ed inoltre hanno assegnato il Premio Caran D’Ache il Premio del Dean Linda Loppa per la Collezione più promettente e il Premio del pubblico.
Grande successo e interesse per il giapponese Yuki Yamamoto, arrivato a Polimoda dall’Osaka Bunka Fashion College, vincitore, con la collezione “Native”, del premio per la collezione più creativa e più mediatica. Una collezione dominata dal bianco ispirata al concetto di unione tra uomo e natura dei nativi americani, in cui la frangia di maglia viene utilizzata non solo come decoro ma come elemento principale della silhouette.
La romana Francesca Vizioli vincitore ex-equo del premio per la creazione più mediatica ha presentato “Beyond the Shell” in cui ha declinato in bianco e grigio, la classica cappa in nuovi e più attuali modi di interpretarla
“The G-Lection” è la collezione di Frosina Angelowska, macedone, vincitrice del premio per la collezione più commerciale, che ha proposto capi streetwear che richiamano elementi del ghetto afro-americano con accessori e fantasie di ispirazione etnica macedone.
Il Premio Caran D’Ache, sponsor della serata, è stato vinto da Cristina Ricci, di Tarquinia, per la collezione “Ye be Worned” dal gusto corsaro, ma iperfemminile, in cui dominano i marroni e il verde pistacchio.
Il pubblico ha invece decretato il successo della collezione “Becoming Lady Butterfly” di Martina Meglini, di Avellino, che con crinoline e ricami evoca la crisalide e la metamorfosi della farfalla.
Linda Loppa, Direttore di Polimoda, ha infine premiato la collezione “After the Storm”, della fiorentina Federica Pascale, un’eleganza giocata sul bianco e blu con capi strutturati e accenni di gusto vittoriano, omaggio al burlesque del cinema muto di Buster Keaton.
“E’ stata una serata
– commenta Linda Loppa – in cui abbiamo assistito a proposte autentiche e di grande creatività e sperimentazione. Vedere queste silhouette è un premio non solo per i nostri giovani creativi, che coronano in questo modo il loro percorso professionale, ma anche per la grande professionalità e le capacità dell’intero corpo docente che ha saputo guidarli in questo cammino”.