Il regista di matrimoni
Alzi la mano la sposa che non ricordi fastidiosi incubi prematrimoniali o discussioni dell’ultimo momento con il futuro marito per cause tipo: bomboniere sì, bomboniere no? oppure, il fotografo: non dovevi pensarci tu? Se per molte coppie organizzare il giorno del sì può rivelarsi una missione logorante, per altre la buona riuscita dell’evento non porta con sé alcuna ansia o preoccupazione, ma solo il piacere di un festeggiamento indimenticabile.
Enzo Miccio, il wedding planner più famoso della tv (è protagonista dei programmi “Ma come ti vesti?” e “Wedding planners”, in onda su Sky real time) ci svela le ragioni di una professione consolidata oltreoceano e in forte espansione anche in Italia. “L’organizzatore di matrimoni non deve essere considerato un lusso esclusivo appannaggio di coppie privilegiate, ma un aiuto per tutti”, spiega il fondatore di Garini della Sforzesca, la società che dal 2001 fornisce consulenza sull’ organizzazione di eventi e feste nuziali.
Secondo Miccio, infatti, di una consulenza esterna non si dovrebbe mai fare a meno, perché preparare un matrimonio è come lavorare a una prima teatrale, di cui il wedding planner, appunto, cura la regia, coordinando tutte le fasi dell’evento: dal design delle partecipazioni, all’allestimento della location e addobbo dei tavoli, dalla cerimonia in chiesa alla scenografia dell’ultimo atto, quando va in scena il taglio della torta. “Cerco di diffondere il mio concetto personale di matrimonio, inteso come una festa dinamica, snella, sorprendente, una festa in cui siano tutti più coinvolti, non come nel più classico e interminabile banchetto di nozze”.
Le componenti di un matrimonio sono tante e il segreto di una festa ben riuscita sta nel perfetto equilibrio tra le stesse: “Ci deve essere armonia tra cibo, musica, scenografia, e quando di un evento mi ricordo una parte più di un’altra, vuol dire che ho fatto qualche errore”, spiega il designer d’eventi che organizza anche dei corsi a Milano (i prossimi partiranno a gennaio) per la formazione di aspiranti wp. Ma che prezzo ha affidarsi a un wedding planner? “Si puo’ spendere qualsiasi cifra: il mio lavoro è ottimizzare il budget a disposizione della coppia, spostandolo a seconda delle priorità, perché conosco i fornitori, so come funzionano le dinamiche dell’evento e posso gestirle al meglio”.
E i costi della consulenza? Miccio non si sbilancia, ma, stando a quanto riferiscono in rete i vari forum dedicati all’argomento, le cifre possono variare da un minimo di 2000 a un massimo di 10 mila euro: in ogni caso, quello che in più si spende per l’intervento del wp dovrebbe poi essere assorbito dallo sconto sui fornitori. Insomma un bel risparmio di soldi e di energie per le coppie che sempre più numerose si rivolgono al wedding planner. In particolare, “le richieste arrivano soprattutto da chi sceglie di sposarsi in chiesa”, spiega il pioniere dei matrimoni organizzati, che, a proposito di ultime tendenze precisa: “Non mi interessano le mode: il mio lavoro corre sul filo del kitsch, per questo io seguo la linea della sobrietà, del togliere più che dell’aggiungere, altrimenti il rischio è che diventi un evento circense. E’ una regola che applico in ogni caso, perché non esistono matrimoni del nord o matrimoni del sud, ma solo tradizioni molto radicate”.
A proposito di usanze, un tema spesso controverso è quello della bomboniera: è davvero necessaria? “Ringraziare gli ospiti con un piccolo cadeau è una bella tradizione da mantenere, purchè si tratti di un oggetto che ricordi l’evento”, spiega Miccio. E anche in questo caso, in mancanza di un’idea originale, meglio puntare sulla semplicità: un libro o dei confetti con un bel packaging, per esempio, basteranno a fare bella figura.