Il rilancio di Sarli Couture
Uscito Carlo Alberto Terranova, ultimo braccio destro di Fausto Sarli, in modo clamoroso e per disaccordo con Massimo Anselmi che ha rilevato la storica maison, ecco che l’imprenditore aretino affida il rilancio di Sarli Couture a Rocco Palermo collaboratore per 20 anni di Fausto Carli; a lui è affidato l’ufficio stile e da lui ci si aspetta, come ha dichiarato Anselmi, lo slancio per “‘inserire la storica firma del couturier Fausto Sarli in un circuito internazionale” e per realizzare la nuova ‘Casa Sarli’, dove si concentrerà ricerca e sperimentazione sulla couture a partire dallo stile e dalla qualità tradizionali di Sarli. A Rocco Palermo, dopo la sua personale esperienza in Armani Privè, l’onere di assicurare il successo al nuovo corso di Sarli Couture con la sfilata ad AltaRomAltamoda del 12 luglio nel Foyer dell’Arte del Palazzo dei Congressi all’Eur. Sede interessante, adatta ad eventi come sfilate, appropriata e suggestiva se si vuol dare un ultimo colpo di stupore agli spettatori, collocando nel finale le modelle su una scalinata che affaccia nel foyer.
Ma ciò non basta a farci esprimere un giudizio incondizionatamente positivo sulla collezione. Rocco Palermo ha voluto dedicarla ad alcune donne di successo di ieri e di oggi perché ravvisa in loro icone di una femminilità che lascia il segno: a partire Jane Birkin – attrice e cantante degli anni ’60 a cui Hermes dedicò una borsa la Birkin Bag ancora oggi leggendario oggetto del desiderio delle donne di tutto il mondo-; successivamente Kate Moss, Edie Campbell e per ultima Lexi Boling. Non condividiamo l’ opinione che la loro femminilità sia in grado di lasciare un segno, perché per ciascuna di loro si tratta di “una breve stagione di successo”, immediatamente sostituita da un’altra. Il loro successo è segnato proprio dal fatto che interpretano per qualche stagione il fascino, non tanto della ragazza bella ma non perfetta e comunque irresistibile, ma della ragazza indipendente nel comportamento e nello stile, trasgressiva spesso, certamente provocatoria. Non ci piace neppure, siamo un po’ stanche, di sentir parlare sempre di collezioni con doppie anime, una androgina e una femminile, quasi l’espressione fosse un luogo comune che è d’obbligo adoperare. Questa collezione è altamente femminile e solamente femminile.
Ma andiamo alla sfilata. Prevale la linea ad A che semplifica la lettura della silhouette; di conseguenza il punto vita si sposta sotto il seno. I capi più belli sono certamente quelli in cui è possibile leggere meglio le reminiscenze Sarli, il suo rigore e le sue geometri: righe e cerchi, bianco e nero. Bello l’abito lungo nero in cui si inserisce, a partire dal punto vita, una “virgola” di bianco da sinistra verso destra ingrandendosi verso il basso a formare una grande rouche. “Sarliane” le cappe; l’ultima uscita utilizza la geometria bool, gonfia a mongolfiera di alcune cappe di Sarli, su una tuta da sera cosparsa di perle. “Sarliano” l’utilizzo del cerchio e dei coni, nella gonna bianca lunga e corpino nero disegnato a cerchio con il compasso; nell’ abito bianco lungo con incrostazioni in vita. Meno belli gli abiti rosa/neri delle prime uscite; l’abito rosa antico linea palloncino; quello celeste con il corpino fatto da un grande fiocco; banale il pantalone alla caviglia con abito sirena e applicazioni perle bianche e nere e frangia; non convincente il due pezzi rosa, gonna lunga grande inserto nero sui fianchi, a simulare tasche tempestate di perle. Ecco! Quello che proprio non ci è piaciuto è ciò che ha rotto l’eleganza e la semplicità di uno stile: “i dettagli fuori dai canoni”. Certo impossibile mantenere una memoria inalterata, sarebbe ripetitivo e banale, i cambi sono necessari; ma qui sta l’abilità di chi subentra, assimilarne lo stile, gli elementi connotativi per apportare senza traumi le proprie novità. Rocco Palermo saprà dimostrare la sua capacità maturata alla scuola di Fausto Sarli.