Il “rosso” Bragia. Il brand del duo Costanzo-Torella
Bragia un nome suggestivo per un marchio perché evoca il rosso della brace, quel rosso acceso che ipnotizza lo sguardo e sgombera la mente da altri pensieri.
Un brand giovane, pilotato da Santo Costanzo e Alessandra Torella. Percorsi formativi e professionali diversi ma sensibilità affini, tanto da convincersi di condividere il progetto creativo del nuovo brand e partecipare al concorso WHO IS ON NEXT? 2010. Un concorso questo ideato e realizzato da Alta Roma in collaborazione con Vogue Italia e dedicato alla promozione dei giovani stilisti: un modo efficace di promuovere il Made in Italy.
“Un’importante opportunità per noi e per altri designer di confronto e definizione di nuovi obiettivi –affermano– con la prospettiva di poter ottenere visibilità e valido sostegno. Emotivamente ha rappresentato un sogno che è andato prendendo forma, sino a poter sfilare in piazza Duomo nella settimana della Moda di settembre 2010 (Milano Moda Donna P/E 2011) con un parterre internazionale d’eccezione. La soddisfazione più grande è venuta dalla serata a Palazzo Morando, dove abbiamo incontrato il fashion system internazionale e ricevuto, da ospiti e buyers, tanti apprezzamenti”.
Prima di proseguire a descrivere Bragia, il sogno oramai realizzato, chiediamo ai due protagonisti il loro profilo professionale. Sscopriamo così che Alessandra Tonella approda al mondo della moda dopo esperienze di costumista per il teatro ed il cinema. Il passo decisivo della sua formazione e maturazione professionale le viene dalla collaborazione con il Maestro Danilo Donati, con cui realizza i costumi per “Marianna Ucria”,”La vita è bella” e “Pinocchio”; “Tosca e altre due” di Giorgio Ferrara, le vale la candidatura ai Nastri d’Argento.
Santo Costanzo invece percorre, dopo gli studi all’Accademia di Costume e Moda di Roma, un doppio binario professionale. Docente al laboratorio sperimentale FASHION DNA dell’Istituto Europeo di Design di Roma e al corso di Disegno e stilismo di moda presso l’Accademia di Costume e Moda. Attratto dal mondo dello spettacolo, teatro e cinema, realizza importanti collaborazioni con noti costumisti e registi come Danilo Donati, Roberto Benigni, Pupi Avati. Come stilista collabora presso la Maison Gattinoni e come responsabile ufficio stile lavora per Io Ipse Idem per Romeo Gigli
Approfondiamo per un momento questi aspetti.
Quanto delle vostre precedenti esperienze, sia nell’ambito cinematografico/teatrale che nel mondo accademico della moda, viene trasmesso nella collezione?
Il nostro background teatrale e cinematografico ci spinge a spaziare nell’ideare forme creative e soluzioni sartoriali e tessili alternative in modo da proporre capi emozionali che sappiano vivere di vita propria. Inoltre esiste un sottile e tenace filo conduttore che coinvolge idee e ispirazioni provenienti da ogni sorta di ambito culturale e urbano. Aggiorniamo le nostre esperienze continuamente, ma anche ci rivolgiamo al passato creando un mix stimolante che reinterpreta i codici della moda ed approda ad uno stile sofisticato e ricercato.
Andiamo al marchio Bragia. Giovanissimo; è nato solo nel settembre 2009, ma la filosofia che lo caratterizza è chiara e decisa, rispecchia le idee precise che in fatto di moda hanno i suoi promotori. Linee semplici esaltate da grande attenzione ai tessuti, a loro volta arricchiti da giochi di colori e sfumature. Fonte di ispirazione è la natura: le sue forme morbide, sinuose e i colori dai toni vividi. Destano grande interesse le stampe tie and dye -si tratta di una tecnica tinteggiatura attraverso la creazione di nodi sui tessuti- per la loro peculiarità di realizzazione e la raffinatezza di abbinamenti cromatici che si possono ottenere. “Le creazioni di Bragia, realizzate interamente Made in Italy –ci tengono a sottolinearlo-, sono inspirate ad un nuovo concetto di moda che sa unire capi unici, tecniche sperimentali di tintura, creazione di pattern e materie, studio di forme dalla indiscussa qualità manifatturiera e sartoriale. Le soluzioni creative ideate per ogni collezione vogliono rendere un capo originale e al contempo sofisticato; i tessuti elaborati, strapazzati, tagliuzzati, tinti e ritinti creano uno stile esclusivo”
Come descrivete il vostro stile? Cosa da unità alla collezione?
“La guida è un unico filo rosso, rosso Bragia. Le collezioni di Bragia nascono dal bisogno di dare corpo ad uno stato d’animo ambivalente e affascinante; ci sono continui rimandi a vecchi stilemi e forme futuribili spaziali che si alternano ad altre volutamente arcaiche e primordiali. Vogliamo avvicinarci ad una donna che desidera essere riconosciuta e ricordata per l’indubbia eleganza e per la femminilità appena sussurrata”.
Quale concetto di eleganza trasferite nella vostra collezione?
“L’eleganza è espressione di sè stessi nel tempo e nello spazio, è sentirsi a proprio agio con le proprie certezze, è conquistare una parte di mondo che possa rappresentarci e sentirci parte integrante di questo stesso spazio. E’ nei valori principe di Bragia, espressione di un stile sofisticato, ricercato, originalità sussurrata e mostrata da piccoli dettagli, impercettibili segni che si differenziano dagli standard di stagione per distinguersi e disegnarsi lungo le linee di un corpo che esprime un’allure femminile e charmant”.
Niente di strano quindi che dichiarino che vorrebbero vestire donne celebri del calibro di Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg, Julianne Moore, Carine Roitfeld, Tilda Swinton, Beatrice Borromeo, Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Claudia Gerini, Vittoria Cabello.
Anche se il marchio è giovane, potete ritenervi oramai approdati al successo. Cosa vi sentite di suggerire a chi fa i primi passi nel mondo della moda?
Un consiglio per chi sceglie di intraprendere questa professione è sicuramente confrontarsi con il mondo della moda, lo studio approfondito della sua storia da dove tutto nasce, sperimentare nuove esperienze con grande impegno e passione carpendo ogni sorta di insegnamento che tornerà utile successivamente e saprà completare la propria formazione personale e professionale dettando i canoni di uno stile personale.